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Diari Toscani

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Clemente VII: il papa dello scisma

DiPierluigi Califano

Giu 3, 2023

Giulio Zanobi nacque già orfano di suo padre, che era Giuliano de’ Medici, rimasto ucciso nella Congiura dei Pazzi. Giulio venne alla luce il 26 maggio del 1478 nella Firenze governata da suo zio Lorenzo Il Magnifico, che lo adottò e lo affidò alle cure di Antonio da Sangallo. Nel 1495 le ostilità nei confronti dei Medici erano sempre più frequenti e Giulio dovette fuggire da Firenze per rifugiarsi prima a Bologna e poi a Roma dove fu ospite del cugino, il cardinale Giovanni il futuro papa Leone X. Nel 1513, proprio grazie a Leone X, tornò a Firenze e divenne arcivescovo della città. Nelle vesti di arcivescovo Giulio Zanobi mise in luce le sue doti diplomatiche tessendo relazioni con l’Inghilterra al fine di contrastare l’egemonia di Francia e Spagna. Fu nominato cardinale protettore d’Inghilterra, la sua politica si incentrava sul Concilio Lateranense V, la ricerca tra principi cristiani e la lotta contro le eresie. Nel 1517 Giulio fu nominato vice cancelliere di Santa Romana Chiesa e dovette affrontare la protesta di Martin Lutero e la successione al trono imperiale dopo la morte dell’imperatore Massimiliano I. Nel 1520 fu delegato da papa Leone X di erigere la diocesi di Sansepolcro. L’anno seguente Leone X morì e il conclave elesse Adriano VI con l’appoggio di Carlo V, nuovo imperatore del Sacro Romano Impero. Grazie alla sua elezione nel 1523 venne ratificata l’alleanza tra il papato e Carlo V. Nel settembre dello stesso anno Adriano V morì e dopo un lungo conclave Giulio Zanobi venne eletto papa prendendo il nome di Clemente VII, aveva 45 anni. Il suo pontificato dovette risolvere la scomunica di Martin Lutero e la volontà di recuperare i rapporti con la chiesa tedesca. Clemente VII e l’imperatore Carlo V non accettarono le imposizioni dell’editto di Worms e le posizioni si allontanarono. Nel 1524 indisse un giubileo e aprì lui stesso la Porta Santa, tuttavia non ci furono molte presenze a causa del timore dell’invasione turca e le diatribe con la Germania. Clemente VII strinse un’alleanza con il re di Francia Francesco I, con Firenze, Venezia e Francesco II Sforza contro Carlo V per liberarsi dal giogo dell’imperatore. Il re di Francia tradì l’alleanza a causa dei suoi figli tenuti in ostaggio da Carlo V ed avvenne il tragico Sacco di Roma da parte dei Lanzichenecchi, durante il quale il papa Clemente VII si rifugiò a Castel Sant’Angelo insieme ai cardinali, protetto dalle guardie svizzere. Clemente VII venne fatto prigioniero il 5 giugno del 1527 e fu liberato nel mese di novembre dietro la promessa di un forte indennizzo e la consegna di Parma, Piacenza e Modena. Nello stesso anno Enrico VIII chiese a Clemente VII di annullare il matrimonio con Caterina d’Aragona, che non gli aveva dato quel figlio maschio tanto anelato. Il papa, al fine di non inasprire i rapporti con Carlo V, non gli concesse la dispensa. Enrico VIII, che oggi potrebbe partecipare a Uomini e Donne, noncurante del divieto papale sposò Anna Bolena e fece annullare dall’Arcivescovo di Canterbury il suo matrimonio con Caterina d’Aragona. Per la serie la fortuna è cieca, ma la sfortuna ci vede bene, Anna Bolena partorì una bambina di nome Elisabetta. Nel 1534 Enrico VIII promulgò l’Atto di Supremazia e si dichiarò Re supremo e Capo della Chiesa d’Inghilterra. Lo scisma era ormai compiuto, la Bibbia venne tradotta in inglese, i sacerdoti poterono sposarsi e le reliquie dei santi vennero frantumate in mille pezzi. Clemente VII fu un buon governatore dello Stato pontificio, con il suo mandato ci fu un’espansione dei confini e vennero costruiti importanti edifici, come la fortezza di Ancona. Fondò l’università di Granada in Spagna e soprattutto incaricò Michelangelo Buonarroti di affrescare la Cappella Sistina, seguendo lui stesso l’artista durante i lavori. Clemente VII sviluppò la Biblioteca Vaticana, completò la costruzione della Basilica di San Pietro e i lavori del Cortile di San Damaso e di Villa Madama. Clemente VII non esitò a divulgare la teoria copernicana sul sistema solare, grazie al suo segretario personale, il teologo tedesco Johann Albrecht Widmannstetter. Clemente VII fu un mecenate amante dell’arte e finanziò oltre il già citato Michengelo Buonarroti, Benvenuto Cellini che riparò insieme al papa a Castel Sant’Angelo durante il sacco di Roma da parte dei Lanzichenecchi. Giulio Zanobi, papa Clemente VII morì il 25 settembre del 1534 all’età di 56 anni dopo aver mangiato un’ammanita phalloides, un fungo velenoso. Dopo la sua morte ci furono voci e congetture, come quella di un figlio illegittimo Alessandro de’ Medici e che Clemente VII fosse stato avvelenato con l’arsenico inserito in una candela portata in processione. Venne sepolto in Santa Maria sopra Minerva e riposa nel mausoleo di fronte a suo cugino, Leone X. Clemente VII è stato il papa più giovane della storia, un diplomatico, un politico, un mecenate e oggi grazie a lui alziamo gli occhi e ammiriamo la Cappella Sistina e ci perdiamo nell’arte senza tempo di Michelangelo.