• Ven. Nov 22nd, 2024

Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

Andian p’r erbi: Aspraggine, vulgo Pota p’losa

DiTiziana Telara

Mag 22, 2023

Chi coltiva un orto o un giardino conosce molto bene questa “erbaccia”, specialmente quando, in estate, forma vigorosi cespi che, se lasciati andare a seme, si diffondono velocemente in tutto il terreno coltivato. I semi germogliano a fine estate con le prime piogge, o anche prima se hanno beneficiato delle innaffiature dell’orto o dei temporali estivi.  Velocemente si sviluppano, in autunno, le rosette basali, molto ricercate durante il periodo invernale. Ho imparato a riconoscere la Aspraggine (Picris echioides), detta Pota  p’losa,    grazie  a Nonna Lina, la mia nonna contadina, depositaria della sapienza antica, tramandata un tempo di generazione in generazione, da donna a donna, per via orale. Una sapienza che ha permesso di sfamare e curare famiglie intere, la nonna aveva sei figli, e non solo in tempo di guerra, ma ogni giorno.                                                                    

Come per la maggior parte dei radicchi o delle cicorie di campo, anche la Aspraggine va raccolta prima della fioritura, quando la rosetta basale è ricca di foglie sviluppate e ancora tenere.  

L’ aspraggine deve il suo nome al sapore amarognolo dato dal lattice che esce quando viene spezzato il fusto.  Come tutte le erbe spontanee, si presenta particolarmente ricca di sali minerali.

Secondo la medicina popolare le foglie pestate dell’ aspraggine o il loro succo, se applicate su ferite o ulcere, agiscono come emostatico e favoriscono la cicatrizzazione. Una volta, quando i  contadini, lavorando nei campi, si tagliavano con la falce o si ferivano accidentalmente, erano soliti masticare qualche foglia di  “Pota p’losa” e dopo averla resa  poltiglia, la metteva sulla ferita per arrestarne il sangue. Per uso alimentare,  della pianta, si consumano esclusivamente le foglie giovani poste alla base. La si può utilizzare anche da sola, per zuppe, minestroni, risotti o per farcire torte e focacce, ma più spesso viene mescolata con altre cicorie o con altre erbe amare per migliorarne il gusto, rendendole più gradevoli. Una volta lessata l’ aspraggine viene mangiata, assieme alle altre varietà di erbi, condita con olio e aceto , oppure ripassata in padella con olio e uno spicchio d’ aglio.