Quando ho conosciuto Antonia, mi ha subito colpita per la sua grande grinta e, come accade per tutte le persone che mi colpiscono, mi ha spinta a riflettere e a mettermi in discussione per riuscire a capirla al meglio. All’epoca del nostro incontro Antonia si era appena trasferita in una piccola cittadina toscana in provincia di Lucca. Appena sentita la sua storia, ho deciso di intervistarla. Ho visto in lei una luce capace di illuminare chi la circonda. Questa è la sua testimonianza. Antonia è una donna che è stata in grado di trarre il meglio dal peggio: oggi è un’atleta affermata e il suo problema alla vista non l’ha fermata.
“La vita, qualche volta può colpire duro, sferrare colpi che non sono facili da ricevere. Può farti cadere e perdere ogni speranza. Ma molte volte esiste un modo per rimettersi in piedi, per riprendere il controllo della propria esistenza, per ritrovare la strada. Ed io, grazie a Dio, la mia strada l’ho ritrovata e per questo devo ringraziare prima di tutto me stessa, ma anche le persone che ho incontrato nel mio cammino. Mi chiamo Antonia, sono una donna forte. Mi piace definirmi così, perché sono convinta che sia necessario avere una grande forza per vincere i propri limiti. E che limiti, oserei dire.
La mia vita trascorreva serenamente, avevo tutto, ma a causa di una cura sbagliata, ha iniziato a perdere la vista e con essa molte delle mie certezze. Uno dei periodi più belli della mia esistenza è stato adombrato da questa brutta vicenda. Quando finalmente sono diventata mamma, il problema della vista era diventato invalidante. Questo termine proprio non riuscivo a digerirlo, mi restava indigesto. Non mi è mai piaciuto dipendere da nessuno, chiedere aiuto, ma poi la vita ti sorprende e ti fa capire realmente che tutto il male, alla fine, non viene per nuocere. Vivevo a Bergamo prima di arrivare a Torre del Lago. Dopo un primo momento di smarrimento, grazie al sostegno dell’Unione ciechi sono entrata in contatto con Asd club scherma di Lucca e da lì la mia vita è cambiata completamente. Oggi sono di nuovo presente a me stessa, e voi non immaginate quanto questo sia importante per me. Sono una donna nuova, sono diventata un’atleta paraolimpica dello scherma. Un allenatore mi ha notata ed ha creduto in me e nelle mie capacità e questo ha fatto sì che anch’io potessi mettermi davvero in gioco.
La scherma mi ha restituito la possibilità di sentirmi parte di un gruppo, di credere in me e nelle mie capacità. Sembra assurdo, ma se non avessi avuto questo problema legato alla vista non mi sarei mai avvicinata a questo sport. La cecità parziale non è riuscita a fermarmi, e con la mia esperienza e testimonianza vorrei davvero sostenere chi ne ha bisogno e che si ritrova a vivere una vicenda come la mia. Questo progetto di cui ho fatto parte, mi ha concesso un’altra possibilità di vivere e di essere felice, ed è importantissimo che si possa continuare ad aiutare chi ne ha realmente bisogno. Le lezioni individuali sono state fondamentali per me ed anche le persone che ho conosciuto nel team. Molte volte non si è così fortunati come lo sono stata io, ed è proprio per questo che voglio divulgare la mia esperienza. Non bisogna mai darsi perduti, c’è sempre una luce in fondo al tunnel.
Ringrazio ancora quell’evento organizzato dall’unione ciechi, “Sotto gamba game” dell’ottobre 2022, perchè tutto è cambiato da lì. Ringrazio dal profondo del cuore la mia famiglia, mio marito e mio figlio Alessandro che mi sostengono e supportano quotidianamente. E non dimentichiamolo mai :”L’unione fa la forza”, per cui vi chiedo di “aiutarmi ad aiutare”.
Un abbraccio forte da Antonia.”