Quante volte lo abbiamo detto, da ragazzini? Che fosse un cantante, un attore, un campione dello sport? Quante volte lo si dice, all’ennesima potenza, tuttora? E quante volte quell’idolo cade, per lasciare il posto ad un altro idolo? Eh già, perchè, nostro malgrado, viviamo in un’epoca storica in cui i cosiddetti “idoli” non fanno in tempo a diventare tali, che cominciano, prima di subito, a puzzare e ad andare a male come il merluzzo vizzo. La metafora adeguata per esprimere il concetto è, senz’altro, quella della salita, che è tale se considerata da un certo punto di prospettiva, ma diventa discesa, se considerata dal punto di vista diametralmente opposto. Ciò che sale, infatti, è inevitabilmente destinato a scendere. Se volete sperimentare sulla vostra pelle questo importante concetto, provate ad intraprendere, prima in un senso e poi nell’altro, la Salita San Rocco a Carrara, trait d’union tra la Via Carriona ed il sovrastante Viale Potrignano. Che la approcciate, giustappunto, come salita, oppure come discesa, alla sommità di essa troverete una delle tante “maestà” che potete ammirare nella nostra città. Essa raffigura, nello specifico, la fuga in Egitto di Maria & Giuseppe con Gesù Bambino, ma è principalmente un particolare del bassorilievo, quello che riguarda l’argomento di cui stiamo discorrendo. Ed è lo stesso San Giuseppe, ad indicarcelo con il dito: la caduta degli idoli, nel vero senso della parola, allora come ora. Mentre salite (o scendete) quelle antiche scale, riflettete dunque su tutto questo. In particolare, sugli idoli di cartone che nascono a ripetizione in questi nostri tempi, laddove, un tempo, essi erano molto più solidi… tipo, che siate credenti o meno, lo stesso San Rocco a cui è dedicata la salita (o discesa) in oggetto: avventuriero, pellegrino, taumaturgo, guaritore, animalista ante litteram. Un idolo se ce n’era uno, insomma. Se non ci credete, andate a leggervi la sua storia e ce lo sapremo ridire. E vi renderete conto di come, nonostante tutto, di idoli ci sia effettivamente bisogno, nella vita…. purchè degni di tale nome (e la nostra epoca non lo vuol capire).
Il rapporto tra un idolo e un fan è come quello tra la mano e l’occhio: se la mano si fa male l’occhio piange, se l’occhio piange la mano asciuga. Un vero e proprio sali-scendi!!!!!😁