Chiude con una sconfitta per 0-1, indolore, a Pesaro la stagione regolare della Carrarese, che, con 62 punti finali, accede ai playoff per la promozione in serie B, per la quinta volta negli ultimi sei campionati e conquista un brillante quarto miglior posto dei tre gironi (in quello C il Foggia ha chiuso a 61 punti, in quello A la Pro Sesto a 60). In terra marchigiana gli azzurri, con un cliché ormai abituale ed assolutamente da correggere nella prossima fase ad eliminazione diretta, subiscono gol nelle battute iniziali del match ma contrariamente a quanto successo recentemente ad Olbia, Ancona, Sassari e nel derby casalingo con la Lucchese, non riescono né a ristabilire, né a ribaltare le sorti dell’incontro, nonostante, nel secondo tempo, dopo primi quarantacinque minuti, che si possono con un eufemismo definire sotto tono, disputino una discreta frazione, collezionando una serie di opportunità che meritavano il conseguimento dell’1-1, invece sfumato. C’è da dire che per la squadra di mister Dal Canto, ai fini del piazzamento finale, non ci sarebbe stata alcuna differenza tra sconfitta e pareggio, in virtù del concomitante 1-1 tra Pontedera e Gubbio, terminati rispettivamente al sesto e al quinto posto in classifica, mentre la vittoria ha consentito alla Vis Pesaro di passare dal quartultimo al quintultimo posto e, almeno teoricamente, avere un avversario più debole, sicuramente con meno punti (l’Imolese invece del San Donato Tavernelle che si giocherà la salvezza sfidando l’Alessandria). La Carrarese conclude le sue 19 trasferte nella stagione regolare con uno score di 5 vittorie 6 pareggi e 8 sconfitte. 62 i punti totali ottenuti dei quali 32 nel girone d’andata e 30 nel girone di ritorno entrambi chiusi con un -7 in media inglese.
A Pesaro si interrompe una serie di 13 risultati utili consecutivi, con 8 vittorie e 5 pareggi. Tre mesi senza sconfitte, da quella casalinga del 24 gennaio con l’Alessandria, 29 punti che hanno portato gli azzurri dal decimo posto in coabitazione col Rimini a quota 33 punti (ma in vantaggio nello scontro diretto grazie al successo in terra romagnola) al quarto posto finale.
In realtà la squadra di mister Dal Canto non è mai uscita dal novero delle prime dieci. Dopo le prime quattro vittorie iniziali, record nella storia del sodalizio azzurro, la Carrarese ha avuto un primo passaggio a vuoto con tre sconfitte in quattro giornate e, quando si era riportata a -4 dal primo posto, un secondo appannamento più pesante a cavallo tra il girone d’andata e quello di ritorno con una vittoria un pareggio e sei sconfitte terminato col già ricordato rovescio interno con l’Alessandria unica squadra a conquistare tutti e sei i punti in palio con la Carrarese.
Concludendo l’excursus sul cammino degli azzurri è singolare che delle dodici sconfitte al passivo solo 3 (Gubbio, Lucchese ed Entella Chiavari) siano arrivate nelle 18 sfide con le prime 10 in classifica mentre ben 6 sono arrivate per mano di chi è retrocesso o è finito ai playout. È anche vero che in alcuni casi, segnatamente ad Imola ed in casa con la Torres, sono state perse gare che potrebbero fare da esempio della legge di Murphy.
Il quarto posto finale consentirà alla Carrarese, in base al regolamento, di non giocare il primo turno in gara secca dei playoff di girone, previsto per domenica 30 aprile e di entrare in scena nel secondo turno, sempre in gara secca, da giocare allo stadio dei marmi Quattro Olimpionici Azzurri mercoledì 3 maggio con un avversario che potrà essere Ancona, Lucchese, Siena o Rimini, col vantaggio di poter accedere al turno successivo e quindi alla fase nazionale, anche se la sfida terminasse in pareggio al termine dei 90 minuti.
L’esperienza di alcune partite dei playoff entrate nella storia recente della Carrarese, in particolare quelle casalinghe con San Marino, Prato e Pisa e quelle esterne di Vercelli e Bari, insegna, però, che le sfide ad eliminazione diretta, sia in gara secca, sia nella formula con andata e ritorno, sfuggono a qualsiasi logica e spesso, se non sempre, il fattore emotivo, la forza della disperazione o la consapevolezza di non avere una seconda possibilità portano a situazioni e ad epiloghi che prescindono dai valori tecnici emersi nella stagione regolare e nel giro di pochi minuti, qualche volta di secondi, anche in stato di inferiorità numerica o di presunta sicurezza, si può passare dalla eliminazione al trionfo o viceversa.
Nel caso di passaggio del turno, facendo tutti gli scongiuri possibili, e di accesso alla fase nazionale quando si comincerà a giocare sulla distanza dei 180 minuti, il fatto di aver ottenuto il miglior quarto posto dei tre gironi consentirebbe agli azzurri di giocare in casa la gara di ritorno e di passare il turno in caso di parità tra gol segnati e gol subiti nelle due partite.