Lorenzo Corsini si trovò, quasi per caso, ad essere eletto pontefice, alla veneranda età di 78 anni. Ma facciamo un passo indietro, appunto, di 78 anni. Lorenzo Corsini nacque a Firenze il 7 aprile del 1652. Suo padre era un ricco mercante e marchese di Sismano e Casigliano. Lorenzo studiò a Firenze e poi si trasferì a Roma, che era già nel suo destino. Tornò in Toscana e conseguì il dottorato in legge presso il Collegio dei Gesuiti di Pisa. Nel 1685, suo padre morì e Lorenzo decise di seguire la vocazione religiosa. Papa Innocenzo XI lo consacrò sacerdote e Lorenzo Corsini, attingendo al patrimonio della sua famiglia, acquistò i primi incarichi religiosi. Divenne tesoriere della Camera Apostolica, ruolo in cui si distinse, promulgando una specie di autarchia nella produzione del grano e dei manufatti. Il nuovo Papa Clemente XI lo premiò con l’incarico di tesoriere pontificio e con la residenza nel Palazzo Pamphilj in Piazza Navona a Roma. Lorenzo Corsini ne fece un cenacolo di artisti e intellettuali: la biblioteca divenne la più magnifica della città eterna, con i suoi 80 mila volumi.
Corsini fu nominato cardinale il 17 maggio del 1706, aveva 54 anni e aveva speso una buona parte della vita nel servizio religioso. Nel 1725, divenne vescovo di Frascati, la cittadina dei Castelli romani a pochi chilometri da Roma. Partecipò a tre conclavi con il ruolo di cardinale, facendo sentire la sua voce sempre fuori dal coro. Quando pensava che la sua carriera fosse giunta al culmine, arrivò il conclave del 1730. Papa Benedetto XIII era morto nel febbraio del 1730 e varie lotte intestine alla Chiesa facevano slittare l’elezione del nuovo pontefice. Durante i vari conclavi morì il cardinale Benedetto Maria Conti: non resse alla lotta che si era scatenata tra il re di Spagna Filippo V, il quale aveva posto il veto sull’elezione sul cardinal Imperiali.
Il 12 luglio 1725, dopo mesi di guerre fratricide, Lorenzo Corsini venne eletto papa, prendendo il nome di: Clemente XII. Il conclave temette che Corsini, in quanto toscano, potesse favorire i Medici. Non accadde e malgrado la veneranda età di 78 anni, all’epoca davvero molto elevata, Lorenzo Corsini, papa Clemente XII, si dimostrò attivo e partecipe. Già nel 1731 ritirò i privilegi alle confraternite tedesche e belghe. Nel 1732 pubblicò: Apostolatus officium, la bolla pontificia con cui definì diritti e doveri dei cardinali durante il conclave. Clemente XII aveva assistito a troppi cambi di diaconia ed era determinato a interrompere tale mercimonio. Da buon amministratore rimise in sesto le finanze pontificie, troppo spesso vittime di approfittatori. Sempre nel 1732 dichiarò lo scalo di Ancona porto franco. Per i lavori di rifacimento convocò Luigi Vanvitelli, che prolungò il molo costruito dall’imperatore Traiano e realizzò l’Arco Clementino, ideale ingresso al porto. Vanvitelli realizzò un’isola artificiale sulla quale ospitare il lazzaretto di Ancona.
Clemente XII pensò anche a collegare Roma al porto di Ancona, la porta verso l’Oriente. Fece costruire la Strada Clementina, che, incrociando la via Flaminia, raggiungeva Ancona. Il Papa toscano si prodigò anche per il porto di Civitavecchia. Fece costruire la chiesa di San Giuseppe alla Lungara dall’architetto Ludovico Rusconi Sassi. La facciata della Basilica di San Giovanni in Laterano aveva bisogno di un intervento urgente e Clemente XII non si fece pregare, incaricando Alessandro Galilei. Fece costruire il Palazzo della Consulta alla pendice meridionale del colle Quirinale, che oggi ospita la sede della Corte Costituzionale della Repubblica. La commissione della sua opera più importante avvenne quando indisse il concorso per la realizzazione di una fontana monumentale in piazza di Trevi. Partecipò anche Luigi Vanvitelli, ma vinse Nicola Salvi, che realizzò la Fontana di Trevi, uno dei simboli di Roma, visitato ogni anno da milioni di turisti da ogni parte del mondo. Con Luigi Vanvitelli tornò a collaborare per l’acquedotto di Vermicino con la Fontana di Vermicino, che si può ammirare nel comune di Frascati, luogo in cui era stato vescovo.
Papa Clemente XII aprì ad altre confessioni, aprendo un dialogo con gli ortodossi copti e con gli apostolici armeni. Condannò la massoneria con la bolla: In eminenti apostolatus specula, scomunicando tutti coloro che vi aderivano. Clemente XII morì il 6 febbraio del 1740 a pochi giorni dal compiere 88 anni. Il suo fu un pontificato che lasciò una traccia profonda, innovatrice per la Chiesa di quel tempo, che nel frattempo sembrò aver invertito la rotta. Lorenzo Corsini, il toscano che pensava ormai fosse troppo tardi per diventare papa, è stato fautore di opere che sfidando il tempo, sono testimonianza di un uomo di grande acume politico religioso e finanziario, che ha saputo essere abile tesoriere e promotore di opere pubbliche da lasciare in eredità ai posteri, per essere ammirate ancora oggi.