“Non è mai troppo tardi per amare la musica, per suonare, per far vedere cosa abbiamo da dire. Non devi essere per forza un compositore per usare la musica come tuo mezzo di trasmissione“. Questo è il messaggio che Simone Franceschini, vuole lanciare ai nostri lettori, perché, in fondo, lo sappiamo tutti qual è il grande potere della musica: un linguaggio universale, che fa in modo che tutti possano comunicare e stare in connessione. I pezzi di Simone hanno la capacità di portare chi li ascolta in uno stato di comunione sensoriale. Da sempre, Simone Franceschini, che vive a Sarzana, è un compositore solista, ispirato musicalmente ai suoni dei Pink Floyd: ha attinto alle loro sonorità, per portarle rinnovate nel panorama italiano. Si definisce un’artista di mentalità “Barretiana”, quindi che si rifà alla personalità del fondatore dei Pink Floyd, Syd Barret artista eclettico e geniale, un’icona mai dimenticata.
Quando è iniziata la sua passione per la musica?
Non c’è stato un vero e proprio inizio: io sono sempre stato in qualche modo circondato da tanta musica.
Qual è il genere musicale a cui si ispira?
Non amo definire il mio genere, non è facile. Le ispirazioni sono tante, e tutte diverse. Dai Pink Floyd (tutto il periodo, escludendo le cose dal 2000 in poi) passando per i Beatles, per il jazz del dopoguerra. La musica elettronica l’ho presa dai Kraftwerk, mentre la predisposizione a composizioni strumentali l’ho presa da Oldfield.
Se riesce, provi a definirsi…
Definirmi? Fantasioso, un po’ stupido, sicuramente.
Cosa le permette di esprimersi di più oltre la musica?
Questa è una domanda difficile. Probabilmente solo la musica riesce a farmi esprimere così bene.
Qual è stato il suo percorso sino ad oggi?
Musicalmente parlando, ho avuto un percorso vario, dalla prima band nel 2003/2004, durata 10 anni circa, passando per progetti e formazioni varie.
Ci parli del suo singolo e da cosa nasce…
Crippled Mind, il singolo, disponibile su youtube, spotify e altre piattaforme simili, è nato da un “errore”. Stavo lavorando su un altro brano, per un’altra persona. Ad un certo punto del boom, ho iniziato a prendere i suoni dal progetto in cui lavoravo e ho provato a creare qualcosa di mio. In dieci minuti avevo scritto la parte musicale, per il testo ci ho messo un mese.
Quali sono i suoi progetti futuri ed anche i suoi sogni?
Progetti futuri veri e propri non ne ho: attualmente mi sono preso una specie di “anno sabbatico”. Sono sempre pronto a suonare con gli altri. Beh, il mio sogno è far avere una copia del mio album ad un membro dei Floyd, non mi importa se poi lo ascolta, il fatto stesso che abbia una copia del mio album mi potrebbe dare una bella carica.
Lasci un messaggio a chi ci sta leggendo…
Il messaggio che voglio lanciare, da sempre, è: non è mai troppo tardi per amare la musica, per suonare, per far vedere cosa abbiamo da dire. Non devi essere per forza un compositore per usare la musica come tuo mezzo di trasmissione.
Simone Franceschini è sulle piattaforme streaming:
https://www.youtube.com/watch?v=gUNQnOo8ZqM&
https://open.spotify.com/track/7jy62hM5MQsslOvXb0Gp3R?si=FPGt0f1PSKO0xPegdqZVWA