È cambiato, da tempo, il modo di stare in spiaggia. Ben lo sanno sulla riviera romagnola, dove l’offerta turistica è sempre in costante anticipo sui tempi e, ormai da decenni, ha dotato tutti gli stabilimenti balneari di strutture sportive come campi da beach volley e campi da basket, solo per citare quelli più frequenti e propone quotidianamente una serie di opportunità per ogni genere di intrattenimento. Le nuove generazioni, compresse tra la pericolosa illusione della dimensione virtuale – troppo spesso scambiata per realtà – e l’insopprimibile anelito a emozioni vere e dirette, non può certo accontentarsi di estati passate intorno a un ombrellone, con la musica del jukebox in sottofondo, le carte, i tamburelli, un giro in pedalò e due calci al pallone sulla battigia come picco di animazione.
Ma anche non volendo privilegiare solo i giovani, il turista medio che sceglie di passare una settimana al mare, in genere, richiede un minimo di intrattenimento, dal ludico, allo sportivo, al conviviale, per rendere memorabile la vacanza e magari confermare la presenza per l’anno prossimo. Pace, silenzio, bambini rimproverati anche se giocano solo a nascondino e sostanziale immobilità, sono cose che ricercano in pochi e certamente non negli stabilimenti balneari, dove il principio – Rimini docet – dovrebbe essere quello dell’ È qui la festa? di Jovanottiana memoria. Il litorale tirrenico, in questo senso, non ha mai colmato il gap con quello romagnolo, pur avendo mare, spiaggia e panorami, spesso, addirittura superiori per bellezza e suggestione.
Fare sport in spiaggia è uno dei divertimenti più ricercati e, ormai una voce di grande valore nell’elenco dell’offerta turistica di ogni struttura ricettiva. Fa scena, fa salute, fa audience e soprattutto fa molto divertimento e tutte le principali località turistiche balneari si sono attrezzate al riguardo.
La lunga, perniciosa, mancanza di strutture sportive a Carrara, probabilmente ha finito per creare assuefazione nei cittadini che, privi come sono della possibilità di praticare liberamente quasi tutti gli sport (tranne il calcio), non si sconvolgono più di quel tanto, per il fatto che non ci sia un solo campo da beach volley regolamentare – sport particolarmente amato e praticato in estate – su tutta la costa carrarese. Eppure i numeri direbbero il contrario, considerando il grande apprezzamento e la continua frequentazione dei pochissimi campi esistenti fino alla stagione passata, ormai soppressi.
Quindi che resta ai ragazzi sulla spiaggia? Che cosa potrebbe invogliare i turisti a scegliere la spiaggia di Marina di Carrara? Qualche piscina, ma chi viene al mare, le piscine le ha anche nella sua città. Qualche tavolo da ping pong, qualche biliardino, che non passano mai di moda, ma il loro tempo l’hanno fatto da quel dì. Il solito pallone, ma rigorosamente “alle colonie”, cioè in quell’unico spazio non affollato di gente in cui poter giocare senza rischiare di colpire qualcuno. Rarissime lezioni di zumba e acquagym, ammesso che la musica non infastidisca i clienti del bagno. I racchettoni, ovviamente in acqua, che sulla battigia si può sfigurare qualcuno, due o tre pedalò che interessano più chi si ricorda quando ci andava da ragazzo, che non chi non c’è mai andato e un palla. Per fare due palleggi a pallavolo in acqua, visto che di campi da beach volley non ce n’è.