Quello che Fabrizio De André amava, in particolar modo, di Carrara era il suo esser terra di anarchia e, forse, non è stato un caso che quando, finalmente Carrara ha deciso di dedicare una piazza al grande cantautore genovese, la bandiera che copriva la targa si sia impigliata e per riuscire a toglierla sia stata usata una grande bandiera degli anarchici, accorsi per partecipare all’evento. Anche senza essere amanti dello spiritualismo, a molti dei tanti presenti il dubbio che, nella più insolita delle intitolazioni a suo nome, ci sia stata la mano di Faber, è stato assai forte. È accaduto nella serata di sabato 18 febbraio nel corso della cerimonia organizzata dall’amministrazione per intitolare ufficialmente la piazza su cui affaccia il teatro Animosi, già piazza Cesare Battisti, a Fabrizio De Andrè. Una grande folla di fan del cantante si è riunita per assistere all’evento, e al successivo concerto dedicato al cantautore genovese all’interno del teatro Animosi, al quale ha partecipato la sindaca Serena Arrighi e gli assessori Moreno Lorenzini, Roberta Crudeli e Gea Dazzi e, come ospite d’onore applauditissima, Dori Ghezzi.
“Non avrei mai potuto mancare a questa cerimonia perché Carrara aveva un posto speciale nel cuore di Fabrizio – ha detto Dori Ghezzi, intervistata brevemente dal giornalista David De Filippi – Non avrei mai potuto fargli un torto del genere. Carrara era la patria del suo modo di pensare e lui, qui si sentiva a casa sua. Anch’io ci sono stata diverse con lui e anche da sola. Per me è difficile, nei giorni in cui ricorrono gli anniversari di Fabrizio, dover fare delle scelte perché in tutti i luoghi a lui intitolati ci sono degli eventi. Ma questa sera non potevo proprio mancare. Mi piacerebbe pensare che in questa piazza succedano solo cose belle. Sono molto felice di essere qui con voi e grazie agli amici di Carrara che hanno voluto dedicare la piazza Fabrizio. Ce ne sono tante in Italia di piazze dedicate a lui, ma penso che questa sia molto particolare.”
“Di Fabrizio ho sempre apprezzato la grande curiosità che aveva nei confronti di tutti – ha continuato Dori – Non si considerava una voce che poteva solo insegnare qualcosa agli altri. Lui voleva ascoltare gli altri e le loro stoire. Per questo decise di fare i concerti. Amava sentir narrare la realtà che lo avvolgeva, quindi, se sono nate molte canzoni lo deve anche a voi che lo avete sempre amato. Lui raccontava soprattutto le vostre storie e aveva grande fiducia nell’intelligenza del suo pubblico, certo che lo avrebbe sempre capito e seguito.”. Dori Ghezzi ha poi precisato che De Andrè non amava essere definito poeta e che si riteneva essenzialmente un cantautore ed ha promesso al pubblico carrarese di tornare presto in città.
La sindaca Arrighi ha mostrato grande soddisfazione per aver realizzato una richiesta proposta dai cittadini per molti anni e ha rivolto un ringraziamento ai promotori del comitato Una piazza per Faber, Rehinold Kohl, Andrea Fusani e Gino Angelo Lattanzi e, poi ha voluto rendere omaggio al lavoro delle istituzioni locali dal prefetto Guido Aprea, che ha partecipato all’evento, e i dipendenti degli uffici comunali, in particolar modo Emiliano Mosti.
La cerimonia di inaugurazione è continuata con la rimozione della bandiera italiana posta a coprire la nuova targa della piazza, che è posta molto in alto sul muro degli edifici lato Sarzana, ma quando Dori Ghezzi ha tirato il cordone che avrebbe dovuto liberare la targa, questo si è spezzato e la bandiera è rimasta ancorata al suo posto, celando ancora completamente la nuova intitolazione. Brevi momenti di ilarità e lieve imbarazzo e la corsa a cercare una scala per riuscire a rimuovere la bandiera, sono stati interrotti dall’offerta, da parte degli anarchici di usare l’asta di una loro bandiera per staccare la bandiera dalla targa. E dopo diversi tentativi supportati dai cori dei presenti, l’assessore Lorenzini, grazie alla sua notevole statura e alla bandiera degli anarchici è riuscito, finalmente a liberare la targa dando il via a uno scoscio di applausi, seguiti subito dal coro spontaneo degli anarchici che hanno cantato Addio Lugano Bella. Subito dopo quasi tutte le persone presenti si sono spostate dentro al teatro Animosi, in completo sold out, per assistere al concerto di Chiara Riondino dedicato a De Andrè.
Nelle orecchie la calda voce della Riondino e le note delle canzoni più belle di Faber e nel cuore la sensazione di averlo appena incontrato, là fuori, nella piazza che da ieri sera porta il suo nome.