Grande successo per il film “Romantiche”, diretto e interpretato da Pilar Fogliati, presentato in anteprima martedì 7 febbraio al cinema Marconi di Firenze. Pilar Fogliati, già conosciuta per alcuni film e la fortunata serie Netflix “Odio il Natale”, di cui è già stata annunciata la seconda stagione, è alla sua prima regia e ha scritto il soggetto con Giovanni Veronesi e Giovanni Nasta.
“Romantiche” è uno spassosissimo film a episodi, che ritrae quattro trentenni molto diverse tra loro, per carattere, estrazione sociale, ambizioni, piglio, cultura e provenienza regionale. Pilar sa essere camaleontica sia nel look, che nel modo di esprimersi, caratterizzando benissimo le giovani donne. Tutte risultano molto femminili e anche fragili nel loro essere in bilico tra giovinezza ed età adulta. Nel film, a creare un fil rouge, c’è Barbara Bobulova, che interpreta la psicoanalista, in comune per tutte e quattro le ragazze. Eugenia Praticò è l’aspirante sceneggiatrice, che arriva a Roma dalla Sicilia e si installa al Pigneto, quartiere cult per giovani artisti che vogliono sfondare. Molto bello il piano sequenza finale, girato proprio nella strada principale di quell’area romana. Uvetta Budini di Raso, rallentato esemplare di ragazza aristocratica un po’ svampita, che troverà nel lavoro la sua esperienza migliore, sfodera un perfetto accento toscano. Michela Trezza è una semplice ragazza di provincia, pratica ma anche sognatrice, e Tazia De Tiberis, di Roma nord, tiene a bada le amiche in modo tosto, è una leader, finché non viene ferita nei sentimenti dal suo ragazzo.
De Tiberis è molto abile nel gestire le voci: nel 2019 ha avuto grande successo un suo video girato a Cortina, in occasione di “Cortinametraggio”, in cui imitava in maniera eccellente i vari dialetti, o modi di parlare, delle parioline, delle ragazze della provincia romana e delle “nobili”. Il video è andato virale ed è stato la scintilla che ha portato alla realizzazione di “Romantiche”.
Alla proiezione sono intervenuti Pilar e Giovanni Veronesi, che stanno girando l’Italia per presentare il film. Quando l’intervistatore ha voluto accostare per somiglianza il film della Fogliati a “Un sacco bello” di Carlo Verdone, l’attrice si è dimostrata entusiasta: “Un sacco bello” è un film che ha significato molto per me – ha detto – Verdone è un mito. Anche lui ha visto il mio video con le imitazioni dei dialetti e so che ha commentato: -Ma questa chi è? Fa l’attrice?-, per me i film ad episodi rappresentano un genere molto adatto al pubblico italiano, è uno stile che ho sempre amato”. Veronesi, lavorando a fianco di Pilar, è venuto a contatto con la generazione dei trentenni: “Ora i giovani che partono per Roma – ha dichiarato il regista – con i sogni nel cassetto sono differenti da quelli dei miei tempi. Hanno una presunzione che li fa incazzare con se stessi, se non sfondano, se non hanno successo. Da qui il ricorrere alla psicoanalisi, nel film”. Veronesi ha aggiunto che scrivere gomito a gomito con Pilar Fogliati, gli ha riportato alla mente l’atmosfera in cui creava insieme a Francesco Nuti e Leonardo Pieraccioni. Quest’ultimo era presente in sala in veste di spettatore. Si è alzato in piedi per salutare il pubblico con il pop corn in mano e ha improvvisato una veloce gag. La sala era gremita di gente e tra gli altri c’erano anche la figlia e la ex-moglie di Nuti.
Foto di Silvia Meacci