“L’alcool nuoce gravemente alla salute” comparirà scritto, a breve, sulle bottiglie di vino e di birra dell’Irlanda. L’Unione Europea, infatti, ha consentito all’Irlanda di apporre sulle bottiglie di vino, birra e liquori le etichette con i classici “alert”, cioè: avvertimenti, messaggi sugli effetti dell’alcol sulla salute, simili a quelli che ci sono per il fumo sui pacchetti di sigarette. Inevitabile l’insorgere di non poche preoccupazioni in paesi come l’Italia e la Francia, che sono veri e propri colossi della produzione enologica, per i quali Coldiretti ha già calcolato circa un milione di euro di danni, nel caso che l’obbligo dell’etichetta alert venisse estesa a tutti i paesi dell’Unione Europea. In Toscana ci sono 58 produzioni a denominazione (52 Dop e 6 Igp), di cui quattro tra le principali 20 italiane (Chianti Dop, Chianti Classico, Brunello di Montalcino Dop e Toscano Igp) con 1.183 milioni di euro di impatto economico e 5.839 operatori coinvolti. Nel 2021 la Toscana è stata la regione che più delle altre ha investito in superfici a vino Dop (57mila ettari) secondo il rapporto Qualivita – Ismea. La sola filiera del vino Dop coinvolge 5.893 operatori il cui lavoro proietta la Toscana al terzo posto in Italia per impatto economico a livello nazionale. Questa dell’U E è una normativa comunitaria che metterebbe a rischio la sopravvivenza di quasi 13mila aziende regionali insieme ad oltre 1 miliardo di euro di esportazioni di vini oltre confini. Secondo Coldiretti che ha redatto uin sondaggio online sul sito dell’Associazione, le etichette di alert consentirebbero di alimentare paure ingiustificate tra i consumatori che potrebbero smettere o rivedere al ribasso il consumo personale di vino per quasi un quarto (23 per cento).