Keane è un artista irlandese. Ha vissuto a Londra dove si è formato artisticamente ed ha girato un po’ in tutta Europa, prima di fermarsi a Barga, in provincia di Lucca, dove ha creato il suo studio e dove vive da molti anni. Al suo studio artistico sono arrivata in un pomeriggio uggioso, con la nebbia che rendeva l’aria rarefatta e sono rimasta colpita dallo stile accogliente del luogo e dal personaggio. Sguardo profondo, un accento che lo rende unico e quadri ovunque: oggetti e piccole sculture sacre fanno da cornice a questo spazio che sembra sconfinato, per la moltitudine di significati che portano con sé. Keane, ormai è parte del borgo: è impossibile non notarlo. Pittore, fotografo e sperimentatore, aggiungo io, attento osservatore delle dinamiche sociali.
Keane, ci racconti un po’ di lei…
Dall’Irlanda a Londra dove ho fatto l’attore di strada con una compagnia teatrale itinerante per diverso tempo. Ho viaggiato molto: Londra mi stava stretta a causa anche della politica non propensa alla cultura. Ho avuto la possibilità di vedere la società e di viverla, oggi è tutto molto diverso. In Europa era tutto possibile, vi era una gran senso di comunità. Oggi temo non sia più così.
Quando è arrivato in Italia?
Il mio arrivo in Italia è avvenuto nel 1985. Sono arrivato qui a Barga con la motorbike and sidecar di un amico: dovevo trasportarla qui da Londra, ma, poi, mi sono fermato in questo luogo. Mi sono innamorato della gente del posto e di come si viveva in questa comunità. Si vive qui come si viveva un tempo, il loro modo di vivere mi ha conquistato anche se si è modificato nel tempo.
Lei suona, fotografa, segue il progetto di Barganews e dipinge. In cosa si riconosce di più?
Io, sono un pittore, mi definisco tale. Ho fatto molte cose nella vita, i creativi fanno sempre molte cose, mutano, sperimentano, ma io sono un pittore. Sto facendo un gran lavoro sulla cultura locale, da molto tempo. Ho fatto molte mostre sui particolari che rappresentano il luogo in cui vivo. Osservo tutto a 360 gradi, essendo straniero vedo le cose in maniera diversa, con lo stupore dell’inizio. Cerco di riportare l’attenzione ad alcuni particolari, che, molte volte, possono sfuggire ai più.
Come si sente nei confronti di Barga?
Ho molto rispetto per il luogo che mi sta ospitando. Nonostante il tempo trascorso qui, sento ancora di essere un ospite e come tale sento di dover tenere un certo atteggiamento. Io non voglio cambiare nulla, vivo da osservatore i cambiamenti che avvengono. Sono orgoglioso di vivere in questo Borgo particolare e bellissimo.
Lei si occupa anche di Barganews…
Ogni giorno dal 1996, metto su internet un’immagine del luogo, per non dare nulla per scontato, per mantenere uno sguardo diverso sulla realtà, fermo un’immagine che mi colpisce di più e che attira la mia attenzione.
Secondo lei di cosa ha bisogno oggi un artista?
L’artista ha bisogno di tempo: tempo per pensare per creare, per fare e per provare. Essere artista e vivere con la propria arte non è facile, ha bisogno di essere supportato in questo.
Si sente di dare dei consigli ai giovani artisti…
Non ho consigli da dare, non me la sento: non voglio cambiare le cose. Ho le mie idee, ma non credo che bisogna spingere troppo, credo che, con la costanza ed il rispetto, si possa andare avanti.