Stefano Pizzolitto è un professionista degli effetti speciali che ha nel curriculum molte importanti collaborazioni nel cinema nazionale e internazionale. Nato a Carpi in provincia di Modena, si è trasferito a Massa Carrara per motivi lavorativi. Quando si entra nel suo atelier non è possibile non provare un brivido di timore verso le maschere create da lui: ho avuto il privilegio di essere la prima a poter vedere il volto della protagonista dell’esorcista. La sua maestria e capacità manuale è innegabile, ogni dettaglio è ben lavorato. Stefano racconta che la passione verso il genere horror lo accompagna da sempre, da quando, bambino, guardava quel genere di film con sua madre. Riproducendo fedelmente i volti ed i corpi dei protagonisti di quei film che vedeva da bambino e che lo impaurivano, Pizzolitto è riuscito, almeno in parte, ad esorcizzare le sue paure. Il suo percorso formativo è stato lungo: anni di studio e di gavetta nei quali, grazie alle sue capacità innate e alla sua determinazione è riuscito a poter vivere della propria passione.
Quando ha scoperto di amare il genere horror?
Sorrido se ci ripenso: facile. Mia madre mi ha trasmesso la sua grande passione verso quel genere, ricordo ancora nitidamente, quando ero piccolissimo e con lei guardavo pellicole che mi incutevano paura. Credo che di essermi avvicinato al mio mestiere anche per esorcizzare quelle paure, ad essere sincero non ci sono ancora riuscito del tutto.
Com’è stato il suo percorso?
Mi è sempre piaciuto disegnare, mi riusciva bene. Ricordo i complimenti dei miei insegnanti. Notavano sempre che il mio desiderio era quello di far vivere ciò che disegnavo. Era come se volessi dare un corpo a ciò che riproducevo. Proprio per questo, mi fu consigliato di indirizzarmi verso la scultura. Ho frequentato l’istituto d’arte “Paolo Toschi” di Parma, dove mi sono diplomato e poi da lì è iniziato tutto. Ho lavorato all’estero con i più grandi maestri del settore. Anni di gavetta che mi hanno portato fino ad oggi.
Lei si occupa anche di formazione?
Sì, oltre al lavoro nel mio laboratorio, faccio anche corsi di formazione per le persone che sentono il bisogno e che vogliono imparare ed affinare quest’arte. Do lezioni. Sono in contatto anche con Roma.
Cosa pensa della situazione attuale delle sale cinematografiche?
Ritengo che il cinema dovrebbe essere valorizzato di più. È un tasto dolente perché per farlo sopravvivere, ritengo debbano essere fatti dei cambiamenti Uno su tutto il prezzo: purtroppo per alcune famiglie è diventato proibitivo passare una serata al cinema, anche se resta il modo migliore per perdersi in un film.
Stefano, come e quando si è affacciato al mondo degli effetti speciali?
È stato un arrivo naturale, un richiamo al quale non potevo non rispondere. Amo quello che faccio e tutto quello che vi gravita intorno.
Quali sono i suoi progetti futuri?
Vi sono molte cose che bollono in pentola, sto aspettando delle risposte importanti, tengo incrociate le dita. Per ora non posso dare troppe informazioni. Lo saprete nella prossima intervista.
Foto per gentile concessione di Stefano Pizzolitto