• Ven. Nov 22nd, 2024

Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

Viviamo nell’epoca di quelle che vengono, orribilmente, denominate “Fake News”. Personalmente, io preferisco il termine “Bufale”, perché meglio di tutti identifica quello che, di fatto, è un “problema nel problema”. Le notizie false (che altro non sono, se non bugie) sono un guaio, giusto? Giusto! E lo sono ancora di più, se ci fermiamo a pensare che, al giorno d’oggi, non siamo più capaci di concepire autonomamente neanche le bugie, ma ci accontentiamo di trovarle già preconfezionate da altri e di prenderle per buone… proprio come le “bufale” nel banco formaggi al supermercato. Per ovviare a questo problema, recatevi, dunque, nel quartiere di Vezzala, un centinaio di metri dopo la Porta del Bozzo a Carrara, in direzione monti. Lì troverete uno dei ponti storici della città, detto, giustappunto, ” Ponte Della Bugia”.

Anche le origini del suo particolare nome sono controverse: c’è chi dice che, in antichità, vivesse in loco un personaggio originario di Bosia, in provincia di Cuneo o di Bosio in provincia di Alessandria. Atri sostengono che la denominazione derivi dalle “Busìe” (bugie), ovverossia le candele che lo illuminavano nottetempo.  Altri ancora, dal nome di una tassa da pagare per il suo attraversamento. Visto? Potrebbe essere tutto vero, ma anche no. Pertanto, di bugia in bugia, mi piace pensare che, come dice il folklore locale, questo ponte si chiami così perché veniva battuto al mattino ed alla sera dai cavatori, che si recavano o tornavano da lavorare e che, per concedersi un momento di leggerezza, solevano raccontarsi delle colossali panzane, o “Fole” (favole), come dicono a Carrara, tipo:  “Ieri ho varato un monolite da mille tonnellate a mani nude” o “Ieri ho bevuto un’autocisterna di vino tutto da solo e non mi ha dato noie”. Capito? Erano sì bugie, ma innocenti, corroboranti e, soprattutto, personalissime e dotate di una propria originale artigianalità.

Alla luce di ciò, giunti al suddetto ponte, come quei cavatori, raccontatevi anche voi una bella bugia, ma che sia bella, innocua e soprattutto vostra, solo vostra: da “So giocare a pallone meglio di Messi” a “sono più ricco di Bill Gates”. Quello che volete. Vedrete come vi sentirete meglio, dopo.

FOLE, altro che Fake News.