• Ven. Nov 22nd, 2024

Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

Quando si pensa al Natale ci vengono subito in mente immagini di paesaggi con case innevate e persone riunite attorno ad un camino acceso. Il Natale in Africa, non ha le stesse caratteristiche, anche se in realtà molte tradizioni sono simili e lo spirito natalizio è il medesimo. Chi, come me, sceglie di trascorrere qui il Natale, decide di vivere emozioni contrastanti.  Bisogna sapere che la più grande differenza tra il Natale africano e quello occidentale è la temperatura. Per la maggior parte dei paesi africani il periodo natalizio cade in estate. Ecco alcune delle tradizioni ed usanze da sapere se si sceglie di trascorrere il Natale nel continente africano. La natività è celebrata in tutto il continente da ogni comunità cristiana. Tradizioni, usanze e il momento della festa differiscono da paese a paese, ma il concetto religioso rimane lo stesso, unendo persone di tutti i ceti sociali ed una miriade di culture diverse. Tutte però vivono questa festività con un coinvolgimento spirituale e logistico maggiormente appariscente, ricco di moltissimi momenti di preghiera, ma anche da canti, balli e manifestazioni di vario genere.

A Mombasa, dove convivono pacificamente le comunità cristiana e mussulmana, il Natale è designato come festa nazionale insieme alla Pasqua, alla fine del Ramadan e al compleanno di Maometto, creando un’atmosfera di tolleranza religiosa nel paese. Per i cristiani, la sera della vigilia, è d’obbligo andare in chiesa ed assistere alla  messa, dopo la quale si continua a pregare per tutta la notte. Le cerimonie consistono in canti natalizi, giochi della natività e spettacoli di danza. In alcuni villaggi i bambini ballano e cantano mentre altri suonano strumenti tradizionali ed in seguito ricevono dei regali. In alcuni paesi dell’interland le chiese organizzano sfilate.Traspare il significato della chiesa nelle celebrazioni natalizie che forniscono cibo a bambini affamati e alle loro famiglie. Ognuna delle molte comunità tribali, che, in Africa, convivono, ha diversi oggetti decorativi fatti a mano. I villaggi più moderni hanno anche la neve finta all’ingresso dei negozi e le palme sono ideali per decorare le lanterne e campane. Ovviamente gli abeti ed i pini sempreverdi che troviamo in Europa e Nord America non si trovano in questo continente, quindi gli alberi di Natale vengono sostituiti da alternative native o sintetiche.

 In Africa orientale, la cena di della vigilia non è una parte fondamentale del rito festivo: per la maggior parte delle famiglie è il pranzo di Natale ad essere più riccamente imbandito, ovviamente con il poco di cui molti dispongono, poichè il giorno del Natale, è un giorno di festa, nel quale le persone colgono l’occasione di riunirsi con famiglia e amici. Polli e soprattutto capre, vengono acquistate al mercato per arrostite il giorno di Natale (mbusi choma).

Concludo questo mio pensiero natalizio annotando, per i curiosi, le parole che usano in alcuni stati per augurarsi Buon Natale:

 In Ghana (Akan): Afisha

In Zimbabwe (Shona): Muve neKisimusi

In Sudafrica (Afrikaans): Geseende Kersfees / (Zulu): Sinifisela Ukhisimusi Omuhle

In Swaziland (Swazi): Sinifisela Khisimusi Lomuble

In Lesotho (Sotho): Matswalo a Morena a Mabotse

In Etiopia (Amharic): Melkam Yelidet Beaal

Da noi, in Kenya:    Kuwa na Krismasi njema

                    BUON NATALE