Un’esposizione breve ma, sicuramente, di grandissimo impatto è quella che si è tenuta al liceo artistico Gentileschi di Carrara venerdì 2 e sabato 3 dicembre, relativa alle opere prodotte durante il primo corso nazionale di scultura per non vedenti, che proprio il polo artistico della provincia di Massa Carrara, ha organizzato, nel 2019. La mostra degli elaborati, composta da una serie di autoritratti di notevole fattura, è giunta a conclusione di un percorso, che ha trovato sulla sua strada non poche difficoltà, a cominciare dallo scoppio della pandemia che ha fatto slittare di molto la fase conclusiva. Nella mattinata di sabato 3 dicembre, le opere, sono state consegnate agli autori in una cerimonia che si è tenuta nell’aula magna del liceo artistico Gentileschi alla presenza dell’assessore Lara Benfatto, della presidente della Consulta persone con disabilità, Antonella Petrocchi, del presidente dell’Unione Ciechi Massa Carrara, Giorgio Ricci e del presidente dell’Unione Ciechi della Regione Toscana Massimo Diodati. La preside del liceo artistico, Ilaria Zolesi, ha fatto gli onori di casa ed ha sottolineato come il liceo artistico stia portando avanti un percorso molto importante e inclusivo rispetto alla disabilità. “Abbiamo accolto molti ragazzi disabili nella scuola e insieme agli insegnanti stiamo facendo qualcosa di molto bello. Sono felice perché queste occasioni fanno scaturire sentimenti di affetto e inclusione vera e perché permettono alla scuola di aprirsi al territorio con eventi espositivi”. Il progetto di scultura per non vedenti è stato curato dai docenti di discipline plastiche, Tiziana Corbani e Mario Federico Dell’Amico. La professoressa Corbani ha voluto ringraziare pubblicamente i corsisti, in gran parte provenienti da tutta Italia, presenti all’evento: “Vi ringrazio perché mi avete fatto un regalo: mi avete mostrato che è possibile superare ogni difficoltà. L’arte per molto tempo è stata preclusa alle persone con disabilità visiva perché si riteneva che non potessero fruirne. Invece tutti abbiamo dentro di noi l’arte e la creatività e ognuno trova il suo modo per esprimerle. La scultura è uno di questi modi. Le opere della mostra hanno una potenza espressiva immensa e sono frutto di questa grande forza creativa. Bisogna ricordare che le persone che hanno partecipato al corso non avevano mai approcciato la creta, né fatto scultura prima e sono riusciti a fare cose stupende. Abbiamo lavorato sull’autoritratto, cioè sulla percezione di sé, ed io sono rimasta stupita della qualità raggiunta che non ha nulla da invidiare a quella di scultori professionisti.”. La professoressa Corbani ha voluto ricordare in particolare due corsisti, nel frattempo deceduti ed ha auspicato la possibilità di ripetere l’esperienza con un nuovo corso ed anche con la creazione di un percorso stabile di scultura per non vedenti. L’assessore Benfatto ha detto: “In questi giorni, in cui si celebra la giornata mondiale della disabilità, questa mostra ne coglie perfettamente il senso. Riuscire ad unire arte, giovani, disabilità è il modo migliore per abbattere le barriere: il confronto, l’empatia, lo stare insieme sono i metodi con cui si può entrare in sintoni con le persone che hanno delle diversità, che, in realtà, ci arricchiscono. Io personalmente, da tempo, mi occupo di una manifestazione dedicata ai disabili chiamata CarrozzAbile, per cui conosco bene l’importanza di mettersi nei panni di chi ha delle difficoltà. Da parte dell’amministrazione, quindi, c’è il massimo sostegno a questo tipo di iniziative.”
Il corso di scultura per non vedenti è stato un percorso sperimentale che il liceo Gentileschi ha organizzato nel 2019, suddiviso in un’esperienza di scultura in pietra e una di modellato plastico sull’autoritratto. Il corso ha visto la presenza, in qualità di docenti di Luigi Tagliaferri e Luigi Turati, due affermati scultori ciechi. Il corso si è svolto in maniera intensiva nell’arco di una settimana e qualche giorno e avrebbe dovuto essere replicato negli anni successivi, se non fosse intervenuta la pandemia. “Con i corsisti si è creato un legame molto forte e intenso – ha spiegato la professoressa Corbani – anche se il corso era stato breve. Siamo sempre rimasti in contatto, in questi anni. Sono persone straordinarie che ti fanno capire che tutto è possibile e questo ha reso l’esperienza molto coinvolgente.”. Sia la scuola, sia l’Unione Ciechi si augurano che il corso possa diventare un appuntamento annuale, anche se, al momento, si deve attendere la demolizione e ricostruzione di un padiglione della scuola del marmo Tacca, nelle cui sale di scultura si è svolto il corso.
Il presidente regionale dell’Unione Ciechi ha ricordato che l’impegno verso la disabilità dovrebbe essere costante e non relegato a una sola giornata dedicata all’anno ed ha lodato le iniziative del liceo Gentileschi che vanno incontro ai problemi dei non vedenti, sottolineando come, finalmente, sia stato compresa l’importanza di permettere anche ai ciechi di fruire l’arte. Particolarmente toccanti le testimonianze di due corsisti che hanno ribadito la ricchezza umana scaturita dall’esperienza del corso di scultura sia per gli allievi, sia per i docenti.
Foto Vinicia Tesconi