Scultura, economia circolare e nuove tecnologie. Saranno questi alcuni dei punti cardine attorno ai quali si svilupperà l’azione di Carrara nella rete della Città creative Unesco per il prossimo anno. “Il nostro ruolo di Città creativa Unesco non è assolutamente in discussione – chiarisce l’assessore Gea Dazzi -. Siamo ben consapevoli di quanto questo appartenenza non solo sia strategica, ma rappresenti anche un motivo di orgoglio per Carrara. Noi siamo tra i coordinatori italiani delle Città creative per quanto riguarda l’arte e l’artigianato e siamo invece vice coordinatori a livello mondiale e presto ci attendono delle importanti scadenze. A marzo avremo un tavolo con le altre città nazionali dove ci proporremo per proseguire in questo importante compito di coordinamento, mentre sono in corso delle valutazioni sul farci avanti o meno per presiedere anche la rete a livello internazionale. Si tratta sicuramente di un nostro obiettivo e per questo sono in corso delle valutazioni interne per capire se in seno al Comune ci siano già le forze per adempiere a un ruolo tanto importante o se sia il caso di prendere un po’ di tempo e aspettare prima di proporci. Al di là di queste considerazioni, lo ribadisco, il nostro ruolo di Città creativa non è assolutamente in discussione, anzi. Poche settimane fa sono intervenuta al forum di Modena: si è trattato di un’importante occasione di confronto con gli altri rappresentanti delle città creative dove il nostro contributo è stato particolarmente apprezzato. Nel frattempo stiamo lavorando già a numerose iniziative da programmare nel 2023. Vorremo iniziare, già nei primi mesi dell’anno, con un tavolo tecnico che coinvolga tutte le città italiane e poi, la prossima estate, con un forum che tenga assieme temi importanti come quello della scultura, ma anche dell’economia circolare e delle nuove tecnologie legate all’artigianato. Quanto infine al Progetto Commons, come ho già avuto modo di sottolineare, si è trattato di un passo indietro legato a motivi esclusivamente tecnici visto che, come ha spiegato anche la stessa direttrice del MudaC Laura Barreca, ci sono stati dei problemi legati alla rendicontazione e per questo abbiamo preferito destinare altrove i 40mila euro del bilancio comunale”.