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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

Fuga dal Natale: il week-end dal 2 al 4 dicembre è dedicato alle mostre

DiVinicia Tesconi

Dic 2, 2022

Ok, è il suo tempo: mercatini di Natale ovunque, ormai, praticamente snaturati dalla loro originaria essenza austriaca e pieni de “la qualunque” messa dentro a casette di legno con le lucine. Oppure piste da pattinaggio sul ghiaccio che fioccano come la neve, e, per fortuna che, in coda a novembre, le temperature sono rientrate nello standard stagionale, altrimenti sarebbero state più opportune delle piscine, e poi luminarie, di ogni foggia e ogni colore, purchè ovviamente a tema natalizio. Per quanto bello, per i più, il clima delle feste, tutto, comunque, già molto visto. E allora, se siete stufi del format Natale, vi proponiamo una fuga, anche di qualche chilometro, lontano da elfi, abiti rossi e barbe bianche.

Val la pena arrivare fino a Milano, al Museo Diocesano Carlo Maria Martini in piazza Sant’Eustorgio 3, per vedere la Mostra Raffaello. Annunciazione, Adorazione, Presentazione al Tempio. La predella della Pala Oddi. La mostra è aperta dal 4 novembre al 29 gennaio con orario 10-18 Predella della Pala Oddi è il capolavoro giovanile di Raffaello e proviene dalle collezioni dei Musei Vaticani, L’opera, una tempera su tavola (cm 39 x 188),realizzata nel 1504, è suddivisa in tre scomparti raffiguranti l’Annunciazione, l’Adorazione dei Magi e la Presentazione al Tempio ed è stata ecentemente restaurata e riportata a tutta la brillantezza originale dei colori. Commissionata dalla famiglia Oddi di Perugia agli inizi del ‘500 rimase nella chiesa di San Francesco al Prato fino al 1797, quando venne requisita dai francesi e portata a Parigi, dove restò fino al 1815, data in cui ritorna in Italia e per volere di Papa Pio VII entra a fare parte della nuova Pinacoteca Vaticana. Il biglietto costa 8 euro. Per informazioni e acquisto biglietti www.chiostrisanteustorgio.it

Merita assolutamente un viaggio la  mostra I Pittori di Pompei, curata da Mario Grimaldi, aperta dal 23 settembre al 19 marzo 2023 al Museo Civico Archeologico, via dell’Archiginnasio 2 di Bologna. Grazie al prestito eccezionale di 100 opere di epoca romana della collezione del museo Archeologico Nazionale di Napoli, la più grande pinacoteca dell’antichità del mondo, è possibile ammirare le figure realizzate da artisti e artigiani all’interno delle case di Pompei, Ercolano e area vesuviana. Sono affreschi di rara potenza che restituiscono il mondo di gusti e valori dell’antichità classica latina del primo secolo dopo Cristo. Nel corpus delle opere giunte a Bologna ci sono anche celbri capolavori come gli affreschi delladomus del Poeta Tragico, dell’Amore punito, e dalle Ville di Fannio Sinistore a Boscoreale, e dei Papiri a Ercolano. Nella mostra anche le ricostruzioni di ambienti pompeiani quelli della Casa di Giasone e, ancora di più della straordinaria domus di Meleagro con i suoi grandi affreschi con rilievi a stucco, per raccontare il rapporto tra spazio e decorazione, frutto della condivisione di scelte, e di messaggi da trasmettere, tra i pictores e i loro committenti. Il biglietto costa 14 euro, per informazioni www.ipittoridipompei.it

Infine, una visita in fuga dal Natale, la merita, sicuramente anche la mostra I Macchiaioli, in corso a Pisa, Palazzo Blu, dallì8 ottobre al 26 febbraio. La mostra, curata da Francesca Dini e  organizzata da Fondazione Palazzo Blu e MondoMostre, con il contributo di Fondazione Pisa è  un viaggio attraverso il percorso artistico evolutivo dei Macchiaoli che furono una delle più originali avanguardie nell’Europa della seconda metà del XIX secolo. 120 opere molto note, provenienti da collezioni private e da grandi musei quali Gli Uffizi, il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia “Leonardo da Vinci”, di Milano, la Galleria d’Arte Moderna – Musei di Genova Nervi e la Galleria Nazionale d’arte Moderna e Contemporanea di Roma. I macchiaioli erano, in origine, i pittori che alla metà dell’800 erano usciti dai canoni realistici della pittura accademica italiana. Giovani artisti toscani, ribelli, che la Gazzetta del Popolo, nel 1862 chiamò, appunto Macchiaioli, in senso dispregiativo sia per la forma d’arte che proponevano, sia per assimilarli a chi si dava alla macchia, cioè dei delinquenti. Nelle 11 sezioni della mostra c’è tutto il racconto del percorso di innovazione della pittura fatto dai macchiaioli. Il biglietto costa 3 euro, per informazioni: https://palazzoblu.it/