Bagnata dalla pioggia l’inaugurazione della nuova sede del centro antiviolenza Donna chiama donna di Carrara che si è svolta nella mattinata di venerdì 25 novembre e che ha comunque richiamato un folto pubblico. Il centro, gestito dal Cif dal 2010, da via D’Azeglio si è trasferito in piazza Lodovici, a fianco dell’ex tribunale di Carrara, in una sede, messa a disposizione dal comune, studiata appositamente per la funzione che deve svolgere: accogliere le donne vittime di violenza che trovano il coraggio di chiedere aiuto. Moltissime le autorità presenti a cominciare dalla sindaca di Carrara, Serena Arrighi che ha anche tagliato il nastro inaugurale. “Carrara è una città solidale e accogliente – ha detto la sindaca – che non si è mai voltata dall’altra parte di fronte alle richieste di aiuto e ai soprusi. Il centro Donna chiama Donna è una realtà molto importante della città che fornisce un aiuto concreto e tangibile nello stile pragmatico tipico delle donne di Carrara, dall’esempio di quelle del 7 luglio ’44”. La Arrighi ha ricordato il recentissimo impegno delle donne carraresi in appoggio alla lotta delle donne iraniane ed ha rivolto un appello a tutte le donne in ruoli istituzionali d’Italia per unirsi nella battaglia delle donne iraniane tenendo sempre accesa l’attenzione sulla loro situazione”. La presidente del Cif, la dottoressa Nella Pisani ha ringraziato l’amministrazione e tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del nuovo centro, ricordando, in particolar modo il lavoro ininterrotto delle volontarie che garantisce la presenza di qualcuno ad ogni ora del giorno e della notte e in tutti i giorni dell’anno. Tra gli sponsor principali del progetto Fondazione Marmo, la cui presidente, Bernarda Franchi, ha spiegato: “Non abbiamo avuto alcun dubbio nel concedere questo contributo proprio perché conoscevamo bene l’importanza del lavoro svolto dal centro antiviolenza. Lavoro sempre più prezioso alla luce dei dati odierni che indicano un aumento delle violenze sulle donne avvenuto nel corso della pandemia”. A Francesca Menconi, anima e motore da sempre del centro antiviolenza, sono spettati i ringraziamenti di rito che la vice presidente ha fatto con non poca emozione. “Grazie alle Forze dell’ordine per il grande lavoro che svolgono in parallelo con il centro, grazie all’associazione Pur che si occupa della riabilitazione degli uomini autori di violenza. Grazie al comune, alla Fondazione Marmo, alla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, alla Fondazione Marcegaglia, alla Regione Toscana, al Club Nautico, da alcuni anni sponsor del centro con l’iniziativa Vele di Libertà una gara di vela in cui le barche partecipanti espongono il simbolo della lotta contro la violenza sulle donne e grazie all’Unione Ciechi per l’aiuto dato nella realizzazione di informazioni in Breille. Quando abbiamo visto questo luogo per la prima volta era distrutto e fatiscente, esattamente come lo sono le donne quando arrivano da noi la prima volta. E oggi è perfettamente restaurato proprio come le donne che, alla fine del percorso fatto con il nostro supporto ritrovano il sorriso che viene dalla loro anima”.
Il centro ha diverse salette insonorizzate, nelle quali le donne possono raccontare la loro storia alle operatrici e spazi molto accoglienti studiati apposta per facilitare il contatto per le donne che hanno subito traumi di ogni genere.
Foto di Vinicia Tesconi