• Ven. Nov 22nd, 2024

Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

Una vita tra i libri: Michela Alessandroni

DiSelenia Erye

Nov 17, 2022

Sguardo intenso e un’eleganza d’altri tempi: Michela Alessandroni è una scrittrice italiana di indubbio talento, amante della storia e della letteratura, delle biografie e della critica letteraria. Dopo aver lavorato per diversi editori italiani, nel 2012, ha aperto la sua casa editrice Flower-ed. Michela Alessandroni ha, letteralmente passato la vita tra i libri e le loro pagine, calata, completamente, nella ricerca di quello che è stato. La sua più recente pubblicazione è la traduzione in italiano del romanzo “Phantastes” di George McDonald. Attesissimo il suo nuovo libro “Le streghe della foresta di Pendle” che uscirà a dicembre.

Ci parli di lei e della sua vita…

Cara Selenia, per prima cosa grazie di cuore per l’invito. La mia è una vita fra i libri. È sempre stato così: dapprima come lettrice e studentessa, poi nel mondo del lavoro. Amo la storia e la letteratura, ho pubblicato diversi saggi e guido con soddisfazione la casa editrice Flower-ed.

Quando è iniziata la sua passione per la letteratura?

Ricordo che quando ero bambina avevamo in casa molti libri. Essendo di famiglia italo-britannica, molti volumi erano i classici della letteratura inglese, che leggevo con entusiasmo insieme a mia madre. Il mio amore per la letteratura, e per il mondo anglosassone in generale, affonda le radici proprio nell’infanzia, e, nel tempo, l’ho coltivato al punto da scegliere di improntarvi la linea editoriale della mia casa editrice.

Quando ha sentito, per la prima volta, il desiderio di scrivere?

La scrittura è la mia fedele compagna, da sempre. Dapprima è stata la poesia, poi i racconti, poi testi più lunghi, le pubblicazioni e tanto altro. Non riesco a pensare a un periodo della mia vita senza la presenza confortante della scrittura.

Cosa le piace narrare?

Amo scrivere saggi di storia e letteratura, creando libri che, in qualche modo, sussurrano fra loro, senza limiti di spazio, tempo o genere letterario: ho, infatti, anche un romanzo esoterico-letterario “nel cassetto”, nel quale non mancano i riferimenti ai miei argomenti prediletti. Spero tanto di poterlo dare alle stampe con il nuovo anno!

A breve uscirà il suo libro, può parlarcene?

Il mio nuovo saggio storico, in uscita a dicembre, si intitola “Le streghe della foresta di Pendle”. Ho voluto raccontare una vicenda particolare, avvenuta nell’ambito della caccia alle streghe. Una pagina cruenta e difficile, scritta nel Lancashire, nel Nord dell’Inghilterra, nel lontano 1612, in cui le vittime furono quasi tutte donne e che è bene non dimenticare. Mi sono documentata moltissimo, soprattutto sulle fonti dell’epoca, ma allo stesso tempo ho cercato di raccontare questa storia in maniera fluida e snella, senza pedanteria… spero!

Cosa significa per lei scrivere?

Silenzio e solitudine, pazienza e introspezione: insomma, un lavoro viscerale e meraviglioso.

Quando e se ha avuto dei momenti difficili, come l’ha aiutata la scrittura?

I momenti difficili, più o meno gravi, capitano a tutti e ne ho avuti anche io, senza dubbio. In quel caso la scrittura, in particolare nella forma del diario quotidiano, che porto avanti da tempo immemore, mi ha aiutato a elaborare, capire e prendere consapevolezza della situazione che stavo vivendo.

Riesce a coltivare altre passioni?

Se escludiamo il mondo dei libri in tutte le sue sfaccettature, il resto del mio tempo lo dedico alla scoperta di posti nuovi, all’esplorazione della natura, che non smette mai di incantarmi, e allo yoga.

Cosa consiglierebbe a delle giovanissimi autrici…

Da editrice, non posso che consigliare l’accuratezza. Spesso arrivano via mail manoscritti allegati senza alcuna presentazione, oppure con due sole righe scritte frettolosamente. Un editore vuole sapere se, chi si rivolge a lui, ama il suo catalogo, vuole conoscere il motivo, per cui lo ha scelto fra tutti gli altri e perché pensa che l’opera proposta possa essere adatta ai suoi lettori.

Ci parli della sua casa editrice…

L’ho aperta nel 2012, dopo molti anni di lavoro nel mondo dell’editoria. La scelta avvenne in modo naturale, perché desideravo occuparmi di libri, secondo il mio personale modo di sentire. Così lasciai tutto e mi avviai verso una nuova fase della mia vita. Nei mesi che seguirono, cercai di dare una forma alle mie idee; per me era fondamentale che il catalogo si sviluppasse grazie all’interazione tra letteratura e tecnologia, che contenuti tradizionali, dalla storia alla letteratura, dalle biografie alla critica letteraria, venissero offerti ai lettori in forme nuove. Nella mia casa editrice metto tutte le mie idee, la mia cura, i miei sogni, i miei progetti: è il giardino che ho ideato, che voglio continuare a coltivare e rendere sempre più bello e prezioso.

Lasci un messaggio a chi la sta leggendo…

Grazie per aver letto tutta l’intervista fino in fondo. Spero di ritrovarvi fra le pagine dei miei libri e di farvi innamorare delle mie storie.

Foto per gentile concessione di Michela Alessandroni