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Diari Toscani

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A Firenze e Pisa “L’occhio della scienza”

DiSilvia Meacci

Nov 15, 2022

Inaugurata a Firenze venerdì 11 novembre la mostra L’occhio della scienza: un titolo evocativo per un’esposizione dedicata alla fotografia come strumento di indagine scientifica, nei primi 100 anni dalla sua nascita. Due i percorsi espositivi: al museo Stibbert a Firenze e al Museo della grafica di Pisa dall’11 novembre al 26 febbraio 2023. Oltre a interessantissimi reperti di natura scientifica, sono in mostra le lastre fotografiche dell’epoca e anche gli apparati fotografici utilizzati dagli studiosi.

Il presidente del sistema museale dell’ateneo di Pisa, Chiara Bodei, ha spiegato: “La fotografia è stata un mezzo per ampliare le conoscenze degli scienziati che costituivano una comunità compatta e aggregata all’interno del territorio italiano, ancor prima che fosse sancita l’unità d’Italia. Nel 1839, anno di nascita della fotografia, Tito Puliti replicò, per primo in Italia, l’invenzione di Daguerre per ‘memorizzare lo sguardo’ e i risultati dell’esperimento furono presentati alla prima “Riunione degli Scienziati Italiani” che si tenne proprio in quell’anno a Pisa“.

A Pisa, nel Museo della grafica, la mostra “L’occhio della scienza: un secolo di fotografia scientifica in Italia (1839-1939)”, si snoda in quattro parti che corrispondono agli studi sull’uomo, alle indagini botaniche e zoologiche, alle ricerche geologiche e archeologiche e infine agli studi dedicati all’astronomia. Grazie alle sezioni “Umano”, “Vivente”, “Terra”, “Cielo”, viene così mostrata l’applicazione della fotografia nei vari ambiti scientifici. A Firenze, invece, la mostra incentra il suo interesse su due personalità di spicco, Odoardo Beccari e Giorgio Roster. Il primo fu un naturalista ed esperto palmofilo. Le parti botaniche, e in particolare i campioni di palme dell’Herbarium Palmarium, trovano, infatti, esplicitazione in molte vetrine dell’esposizione. Fu esploratore e viaggiò, non ancora ventiduenne, in Malesia, per, poi, compiere molte spedizioni in Africa, Asia, Oceania, col fine di recuperare campioni e reperti etnografici e antropologici. Tra il 1865 e il 1878 non poté utilizzare la fotografia, perché la tecnica era ancora poco sviluppata per riprendere soggetti in movimento, quindi gli schizzi tracciati su un taccuino, che si possono ammirare nelle vetrine della mostra, furono preziosi per catturare i dettagli.

Giorgio Roster, invece, fu mineralista, geologo, fotografo ed esperto nella fotomicrografia, vale a dire l’arte di fotografare un’immagine ingrandita al microscopio, tecnica utilissima per evidenziare cellule e tessuti. In esposizione, tra i numerosi reperti, si trovano l’epidermide del baco da seta, la zampa del ragno, la sezione di spino di Echino.

“L’occhio della scienza” è il frutto di un’attività sinergica, che è stata molto apprezzata da Alessia Bettini, vicesindaco di Firenze, presente all’inaugurazione: “Credo nelle osmosi, significano approfondimento. Vedere collaborare il museo Galileo, il Museo della grafica, la Fondazione Alinari per la fotografia e i sistemi museali dell’ateneo di Pisa e Firenze è una grande soddisfazione“.

Tanto entusisasta del progetto, Giorgio van Straten, presidente Fondazione Alinari per la fotografia: “Siamo stati contattati dal museo Galileo, perché eravamo in possesso di metà del fondo Roster. Le foto dei nostri tempi vivono, preponderantemente, nella loro virtualità, ma dobbiamo ricordarne anche la fisicità. Il patrimonio analogico della Fondazione ammonta a più di cinque milioni di beni fotografici, molti pezzi unici. Un archivio da valorizzare e conservare, per cui abbiamo deciso di catalogare e digitalizzare il fondo. Per realizzare la mostra è stato svolto un lavoro significativo perché continuo e collaborativo“.

I curatori della mostra sono Claudia Addabbo (università di Pisa) e Stefano Casati (museo Galileo), coadiuvati da un comitato scientifico multidisciplinare. I materiali esposti provengono dagli archivi del sistema museale di ateneo, dai dipartimenti dell’università di Firenze, dalla Fondazione Alinari per la fotografia, dalla Fondazione scienza e tecnica, la biblioteca nazionale centrale di Firenze e il museo Galileo.

Per maggiori informazioni: https://mostre.museogalileo.it/occhiodellascienza.