Tra i professionisti che hanno risentito in maniera più forte le conseguenze della pandemia ci sono gli operatori del settore della cura della persona. Parrucchieri, estetiste, barbieri, tatuatori, onicotecnici hanno dovuto fronteggiare prolungate e ripetute chiusure dovute ai vari lockdown e affrontare considerevoli spese per adeguare le loro attività ai nuovi parametri di sicurezza anti-Covid. Già all’epoca del primo lockdown, molti rappresentanti della categoria si erano riuniti, per far fronte comune, sia nei confronti dell’emergenza chiusure, sia per segnalare lo scarso interesse da parte dei sindacati, che avrebbero dovuto garantire una maggior tutela del loro settore. I primi contatti tra il gruppo degli operatori della cura della persona con Confederazione Imprese Unite per l’Italia, e con il suo presidente, Stefano Agnesini, era avvenuto già nel 2020. In questi giorni, alla luce della nuova emergenza che colpisce tutte le aziende, relativa all’aumento delle bollette energetiche, la collaborazione tra i rappresentati del settore e Imprese Unite si è consolidata con la creazione di un compartimento nazionale, dedicato a tutti gli operatori, a capo del quale è stata nominata Diana Romano. Il compartimento settore cura della persona si occuperà di dare ascolto e supportare le istanze specifiche del settore, di tutto il territorio nazionale, e di portarle davanti agli enti istituzionali.