Raccontare certe esistenze è come narrare una storia senza tempo. La vita di Paola Ruffo di Calabria potrebbe essere collocata in qualsiasi secolo e sarebbe comunque adeguata. Paola Ruffo di Calabria nacque a Forte dei Marmi l’11 settembre del 1937. Suo padre era Fulco, principe di Calabria, che fu un asso della pionieristica aviazione nella Prima guerra mondiale. Sua madre era Luisa Gazelli dei conti Rossana, una discendente di Gilbert du Motier, marchese de La Fayette, pensavo che questo nome esistesse solo negli Aristogatti. Paola Ruffo di Calabria si trasferì giovanissima a Roma, eravamo alla fine degli anni ‘40. Il conflitto mondiale era alle spalle, bisognava ricostruire il paese e la giovane nobile sembrava avere le idee chiare su cosa fare. Studiò presso l’istituto di suore “Caterina Volpicelli” a Porta Pia, il luogo che nel Risorgimento sancì l’annessione di Roma al Regno d’Italia. Sembra che le vite di certe persone debbano necessariamente intrecciarsi e frequentare posti significativi per la storia dell’Italia. Dopo la maturità classica, Paola Ruffo di Calabria decise di dedicarsi alla sua grande passione per la moda. Insieme alla sua amica, Lucrezia Lante della Rovere, aprì un atelier di alta moda in Piazza di Spagna. Gli anni ‘50 a Roma profumavano di speranza, dei prodromi di quel miracolo economico che spinse il paese a correre più di quanto avrebbe potuto e dovuto. Paola Ruffo di Calabria frequentò ambienti altolocati, la nobiltà che aveva perso talvolta le sue ricchezze, ma non lo charme. Il 9 ottobre del 1958, Pio XII si era spento a Castel Gandolfo. Il 4 novembre dello stesso anno, fu incoronato papa, Angelo Giuseppe Roncalli che assunse il nome di Giovanni XXIII. All’insediamento del nuovo papa, Paola Ruffo di Calabria fece l’incontro destinato a cambiarle la vita. All’ambasciata belga di Roma la sua strada incrociò quella del principe Alberto del Belgio, il terzogenito di re Leopoldo III. I due iniziarono a frequentarsi e durante un ballo che si tenne a palazzo Rospigliosi Pallavicini, si fidanzarono ufficialmente. All’epoca non esistevano i social, tuttavia la notizia campeggiò sui giornali e rotocalchi di quella fine anni ‘50. Il 2 luglio del 1959 la nobile nata in Toscana, convolò a nozze con Alberto del Belgio nella Concattedrale di San Michele e Santa Godula a Bruxelles. Sembrava una favola, la coppia avrà tre figli, Filippo, Astrid e Lorenzo, una traccia di Toscana, del casato de’ Medici. La fiaba sembrò interrompersi alla fine degli anni ’60. Paola tornò a Roma per un periodo, la città che l’aveva vista fiorire la accolse e la protesse. Alla morte di re Baldovino, Alberto II del Belgio divenne re. Il 9 agosto del 1993, la ragazza toscana divenne la Regina dei Belgi. Come sovrana, grazie alla sua educazione, riuscì ad ottemperare a tutti gli impegni istituzionali e privati, sempre accanto al suo amore ritrovato. Paola Ruffo di Calabria, regina del Belgio, fu la prima sovrana a disporre di un proprio ufficio all’interno del Palazzo Reale di Bruxelles. Divenne una piccola azienda che viveva di luce propria nel contesto di un regno. Istituì una fondazione a scopi benefici: la Fondation Reine Paola. Da sovrana cattolica ebbe il privilegio di vestire di bianco in occasione delle udienze pontificie. La sua classe, la sua eleganza, furono ammirate fin da subito dai sudditi belgi. Le persone davvero di classe non hanno bisogno di essere sotto la luce dei riflettori, hanno la propria che illumina e declina tutto il resto a gente in cerca di fortuna. Paola Ruffo di Calabria non è stata in questi anni sui rotocalchi, non ha creato scandali, ha saputo recitare il ruolo di regina nel miglior modo possibile. È tornata spesso a Roma e nella sua amata Toscana. Nel maggio del 1997 le Poste Italiane le hanno dedicato un francobollo da 750 lire, raffigura Paola Ruffo di Calabria con lo sfondo di Castel Sant’Angelo, il suo legame con Roma, la città della sua giovinezza. Nel 2013, in seguito all’abdicazione di re Alberto II in favore del figlio Filippo, Paola cedette il titolo di regina consorte a Mathilde d’Udekem d’Acoz. Paola Ruffo di Calabria, non è più la regina del Belgio e consolida il suo affetto con il suo paese di origine continuando a vivere tra Roma e Bruxelles. In uno di questi viaggi ha un malore mentre si trova a Venezia per il Festival del Cinema. Oggi è una madre, una nonna, una donna che ha vissuto mille vite e che è stata la nostra ultima regina.