• Ven. Nov 22nd, 2024

Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

Giorgio Vasari: lo storico dell’arte

DiPierluigi Califano

Ott 8, 2022

Giorgio Vasari ha anticipato di secoli, essendone il precursore, il ruolo di storico dell’arte e divulgatore. Può essere considerato un avo di Giulio Carlo Argan, i suoi testi pubblicati nel 1550 e 1568, narravano le biografie che andavano da Cimabue ai suoi giorni, il titolo era: Vite. La sua opera era un compendio e incensava o stroncava gli artisti dell’epoca, un X Factor ante litteram. Giorgio Vasari nacque ad Arezzo il 30 luglio del 1511. Suo padre Antonio era un mercante di tessuti, la madre si chiamava Maddalena Tucci. Da giovane frequentò la bottega aretina del francese Guillaume de Marcillat, un pittore di vetrate artistiche che gli aprì le porte al manierismo. Giorgio Vasari pose le basi per quella poliedricità che caratterizzò la sua vita artistica. Ricevette l’educazione umanistica da Giovanni Pollio Lappoli. Si trasferì a Firenze presso la bottega di Andrea del Sarto. Giorgio Vasari fu introdotto alla corte dei Medici da Silvio Passerini che era il tutore dei rampolli del casato. Dovette tornare da Firenze a causa della morte del padre che avvenne nel 1527. Giorgio Vasari si ritrovò a dover provvedere alla sua famiglia di origine. Per guadagnare si cimentò nella realizzazione di pale d’altare destinate ai vari conventi della provincia di Arezzo. In quegli anni ebbe la fortuna di conoscere Rosso Fiorentino che influenzò il suo stile, quelle suggestioni che caratterizzeranno la sua produzione artistica. Durante il suo periodo fiorentino, Giorgio Vasari conobbe Michelangelo e Francesco Salviati. Dopo essere tornato a Firenze, decise di intraprendere insieme a Salviati un viaggio a Roma. I due visitarono l’Urbe, le opere di Michelangelo, Raffaello e i grandi testi figurativi dell’arte allora moderna. Rimasero per oltre un anno e Vasari iniziò ad intrecciare una serie di relazioni che gli avrebbero permesso di ricevere importanti commissioni. Una delle prime opere di Giorgio Vasari fu il basamento dell’organo del duomo di Arezzo nel 1535. Lavorò alla decorazione dell’abbazia di Camaldoli nel 1537. In quel periodo della sua vita, Giorgio Vasari cadde in una profonda depressione, la causa fu l’inasprimento dei rapporti con i Medici, dopo l’assassinio del duca Alessandro per volontà di Lorenzino de’ Medici. Vasari si rifugiò nell’abbazia di Camaldoli, dopo aveva appena ultimato il suo lavoro. Rimase per circa un anno e poi si trasferì a Roma. L’Urbe fu la base dalla quale si spostava per le commissioni che riceveva. Nel 1539 realizzò il refettorio di S. Michele in Bosco a Bologna. Si dedicò alla realizzazione della chiesa dei SS. Apostoli a Firenze nel 1541 e fece qualche lavoro di architettura a Venezia. Giorgio Vasari a Roma fu introdotto nella cerchia del cardinale Alessandro Farnese, per il quale decorò la sala della Cancelleria nel 1546. La collaborazione con Michelangelo, che aveva conosciuto a Firenze, sarà proficua per la realizzazione della cappella Del Monte in San Pietro in Montorio a Roma. Si tratta di un’opera che fonde l’architettura con la scultura e la pittura, uno zibaldone di arte applicata che ancora oggi lascia stupito chi osserva l’opera. Nello stesso periodo, Giorgio Vasari progettò Valle Giulia. Tornò ad Arezzo, insieme a sua moglie. Era stato richiamato in Toscana da Cosimo I de’ Medici. I due strinsero un patto di collaborazione e di amicizia che durò lunghi anni. In quel periodo Firenze era intrisa di grande fermento artistico e creativo. Giorgio Vasari lavorò alla decorazione di Palazzo Vecchio. Iniziò la fabbrica degli Uffizi, che era la sede di tredici magistrature. L’edificio fu ideato come raccordo spaziale tra Piazza della Signoria e il fiume Arno. Era scandito da una tripartizione orizzontale, che ne sottolineava le caratteristiche di assialità e simmetria. Gli Uffizi rappresentarono il fulgido esempio del Vasari architetto. Nel 1554 rinnovò il vetusto Palazzo della Signoria. Sempre nello stesso periodo lavorò alla ristrutturazione delle chiese di Santa Croce e Santa Maria Novella, l’ho immaginato come un Bob aggiustatutto dell’epoca. Nel 1568 Giorgio Vasari pubblicò la seconda edizione di Vite, il titolo sembra quello di un programma in seconda o terza serata che andrebbe attualmente in onda. Il nuovo volume includeva anche l’autobiografia dello stesso Vasari e le biografie degli artisti dell’epoca. Fu molto incentrato su quella di Michelangelo Buonarroti che era scomparso il 18 febbraio del 1564, donando un lascito immenso all’umanità. Giorgio Vasari raggiunse il culmine della sua popolarità, era ormai un divo acclamato. Si occupò dello Studiolo in Palazzo Vecchio, nel quale Francesco I de’ Medici raccoglieva esemplari rari di storia naturale ed artefatti. Nel 1572, Cosimo de’ Medici gli affidò la progettazione delle Logge di Arezzo e la decorazione della cupola del Duomo di Firenze. Fu il suo ultimo incarico, Giorgio Vasari si spense il 27 giugno del 1574. Riposa sotto il pavimento della chiesa di Santa Maria della Pieve ad Arezzo. Giorgio Vasari è stato un pittore, uno scultore, un architetto, un critico, un letterato. Oggi si diventa famosi per aver usato turpiloquio in televisione, sarebbe il caso di dare credito e visibilità a chi lo merita davvero, agli artisti.