• Lun. Set 16th, 2024

Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

Fame di sogni e di scrittura: Valentina Cebeni

DiSelenia Erye

Set 8, 2022

In una realtà, in cui, ormai, l’ostentazione delle proprie azioni è costante, dove si sgomita per raggiungere determinati obiettivi, senza pensare mai al prossimo, incontrare una persona come Valentina Cebeni è cosa assai rara. E se si ha questa fortuna, è doveroso renderle omaggio. Raffinatezza ed eleganza la contraddistinguono oltre che una grande preparazione, che le ha dato le basi per arrivare al meritato successo attuale. Valentina Cebeni è una delle scrittrici più capaci del panorama nazionale. Valentina è una ragazza dall’anima antica. Vive a Roma, ma porta con sé le sue origini sarde, perché tutti, in fondo, siamo il nostro passato. Valentina è riuscita ad arrivare al cuore di innumerevoli lettori, conquistandoli con le sue storie. Ricordiamo alcuni titoli: Una nuova vita. La saga dei Fontamara (2007) Sperling & Kupfer; L’ultimo battito del cuore (2013) Giunti; La ricetta segreta per un sogno (2016) La collezionista delle meraviglie (2018) Garzanti. Il suo ultimo capolavoro è uscito con il titolo “Un mondo libero. La Saga dei Fontanara” pubblicato da Sperling & Kupfer.

Valentina è una ragazza che ha molte passioni, un sorriso contagioso e una mente vivace. Un esempio per molti.

 Valentina cosa significa per lei oggi essere una scrittrice?

Significa meritarmi, ogni giorno, questo titolo: per farlo studio, leggo e ovviamente scrivo ogni giorno, per tenermi allenata. Ma, soprattutto, cerco sempre il modo più efficace per arrivare al cuore dei lettori, attraverso le storie che io stessa vorrei leggere.

Crede di essersi allontana dalla visione che quando era bambina, di come sarebbe stata da adulta?

No, al contrario: sono molto vicina a dove mi ero immaginata di essere da bambina, e ne sono profondamente grata. Sognavo di diventare una scrittrice e mi sto avvicinando a potermi definire tale, perciò, vorrei tanto poter dire a quella bambina che, se si impegna e studia molto, andrà tutto bene.

Ricorda qual è stato uno dei primi libri che ha letto e che l’ha colpita di più?

In realtà sono due: il primo che mi colpì su “La tigre di Mompracem”, che mi fu affidato dalla mia maestra per le vacanze estive. Era un titolo che non avrei mai scelto di mio, ma grazie a quel libro capii che è importante leggere anche quello che non vorremmo, perché ci permette di scoprire realtà diverse…e perché no, magari cambiare idea! Il secondo invece è “Anna Karenina”, che lessi a tredici anni ,durante l’estate. Ecco, quello fu amore a prima vista, la prima vera cotta letteraria. E detto fra noi, conservo ancora gelosamente quell’edizione, nonostante da allora siano trascorsi più di 20 anni.

 Ci può descrivere una sua giornata tipo? Come affronta la vita una donna dalla grande sensibilità come la sua? Cosa la colpisce di più quando cammina per strada?

La mia giornata è molto ripetitiva, se vogliamo, ma il mio lavoro mi permette di viverla ogni giorno in modo diverso. A un occhio esterno, infatti, faccio quasi sempre le stesse cose: sveglia, allenamento, scrittura, yoga, lavoro sui social, scrittura e lettura, ma in realtà quando scrivo, leggo o pratico yoga, faccio, ogni volta, qualcosa di totalmente diverso ed è questo che mi salva. La diversità nella ripetitività è la chiave che mi permette di vedere il mondo con occhi sempre diversi, e di cogliere sfumature nuove a ogni sguardo, che poi rielaboro nelle storie che scrivo e nei pensieri che custodisco nel cuore.

Lei, mi sembra una persona molto consapevole, spirituale oserei dire. A questo proposito mi chiedo, che rapporto ha lei con la spiritualità?

Sono una persona credente, ma non nel senso limitante, in cui altri possono pensare che ci incaselli una religione. Credo in Dio, ma anche nella forza della terra, nel potere della gratitudine e in un’energia che lega tutto questo e ci tiene uniti, a metà fra la terra e il cielo.

 Ho scoperto che è una grande appassionata di cucina, quando è scaturito questo amore e come riesce a coltivarlo?

Cucinare è un atto d’amore che dovremmo rivolgere in primis a noi stessi, perché troppo spesso ci limitiamo nel nutrirci. È un modo per dire e dirsi: “ti penso, vorrei che, assaggiando questo piatto, tu fossi felice”. Ecco, se dovessi trovare una definizione, direi che la cucina è, per me, una lingua meravigliosa, con la sua grammatica, la sua sintassi e le sue regole ferree, e, forse, proprio questo aspetto, mi ha affascinato sin da bambina. Ho iniziato a cucinare quando ero molto piccola, aiutando mia madre prima e in modo autonomo poco dopo, ma sempre con un solo intento: comunicare.

 Ci può parlare dei suoi romanzi, ci racconti quando e come nascono le storie che narra?

Le storie, come dico spesso, non le scelgo, ma mi vengono a cercare. E lo fanno nei modi più disparati: mentre guardo un film, poco prima di addormentarmi, quando faccio sport o medito. In questo modo arriva l’ispirazione, l’idea iniziale, il nucleo di quello che sarà il romanzo vero e proprio, ma solo in un secondo momento, dopo un lungo lavoro intorno a questa idea, che va plasmata per renderla coerente col messaggio che voglio comunicare, questa si trasforma nella trama vera e propria. Così sono nati i miei romanzi, ed è in questo modo che intendo proseguire nell’ideare le trame dei miei futuri libri.

Com’è stato il percorso che l’ha portata fino a qui? Lei è pubblicata dalle case editrici più importanti che abbiamo in Italia, come si sente a questo proposito? Ha raggiunto grandi obbiettivi?

Mi hanno insegnato che nel momento in cui “ti senti arrivato”, sei prossimo alla caduta, quindi il segreto per mantenere alta la concentrazione sul proprio lavoro è porsi sempre nuovi obiettivi, ed è esattamente quello che faccio. “Avere fame”, per dirla in modo un po’ brutale, ma diretto e quanto più sincero possibile, perché, fin quando hai una meta da raggiungere, non hai tempo di sederti sugli allori, ma vuoi solo andare avanti e migliorarti. Certo, sono molto grata a me stessa e alla mia ostinazione che mi ha permesso di arrivare al mio primo editore, e sono grata alle persone che hanno lavorato con me, per avermi aiutato ad arrivare al pubblico estero e continuare a pubblicare in Italia, ma non per questo abbasserò la guardia, al contrario: ho ancora tanto da sognare e realizzare!

Quali sono i suoi sogni oggi? E che progetti ha per il suo futuro?

Il mio sogno, ancora nel cassetto, è trasformare uno dei miei romanzi in un film o una serie televisiva.Mi ha sempre affascinato l’idea di trasporre una storia di carta su pellicola, ma sino a quando questo non avverrà, continuerò a raccontare storie e persone.

Lasci, se lo desidera, un messaggio ai nostri lettori…

Grazie, davvero, con tutto il cuore per avermi concesso, in qualità di autrice, la possibilità di parlarvi. Grazie perché quando vi affezionate alle mie storie lo fate con cuore sincero, regalandomi ogni volta un nuovo sogno da sognare.

Foto per gentile concessione di Valentina Cebeni