Nella sua visita al carcere Dario Nardella è stato accompagnato dal vicepresidente del Csm David Ermini e dal garante nazionale dei detenuti Mario Palma.
Dopo esser uscito, ha così commentato: “La situazione è molto grave, soprattutto dal punto di vista strutturale, ma anche per le difficili condizioni di lavoro degli agenti e la situazione sanitaria. Che i detenuti debbano vivere tra cimici e blatte va contro i loro diritti, stanno scontando una pena, è vero, ma questo consiste nella privazione della libertà, non nel dover vivere in mezzo agli insetti. Per quanto riguarda la struttura, per esempio, l’acquazzone di stanotte (lunedì 15 agosto n.d.r.) ha rivelato infiltrazioni anche in parti che erano già state riattate.
Mi sto domandando se usare i soldi destinati alla manutenzione straordinaria per fare via via delle riparazioni non significhi buttarli via. Stiamo quindi aspettando il risultato di uno studio tecnico che è già avviato, per sapere se non sia più sensato ricostruire il carcere da zero“.
Il sindaco continua a muoversi e battersi per il miglioramento di Sollicciano.
Già nel 2019, dopo una sua precedente visita alla prigione, si era dimostrato preoccupato. Aveva affermato: “Oltre ad essere un posteggio, da cui i detenuti non escono migliorati, il carcere presenta un problema strutturale. Dovrebbe essere ricostruito. È già nato con molti limiti funzionali, è peggiorato con il tempo e versa adesso in condizioni di emergenza. Si dovrebbero attuare graduali demolizioni e conseguenti ricostruzioni“.
All’inizio dell’anno la ministra Marta Cartabia, dopo la sua visita a Sollicciano, che era stata caldamente sollecitata dal sindaco, ha annunciato un investimento di 11 milioni, 7 da parte dello stato e 4 da parte della regione, per rifare importanti opere ristrutturali.
“I tecnici del ministero sono al lavoro – ha detto il sindaco -, attendiamo l’esito dello studio tecnico“.
Sui suoi profili social il sindaco ha dichiarato: “In questa settimana di Ferragosto, la città si svuota. Sono venuto a visitare il carcere di Sollicciano per stare accanto agli agenti di polizia penitenziaria e per salutare i detenuti che sono gli emarginati, gli ultimi della società. Pensate che si spendono 154 euro a detenuto in Italia, ma solo 35 centesimi servono per la sua rieducazione! Questo principio costituzionale va invece attuato. Il reinserimento dei detenuti, la rieducazione della pena sono fondamentali, altrimenti i problemi di sicurezza che stanno a cuore ai cittadini rimarranno e cresceranno sempre di più. Per questo dobbiamo avere carceri migliori e dobbiamo avere un sistema penitenziario che funzioni davvero“.