Una edizione non priva di colpi di scena, Vincenzo Costanzo/Pinkerton, tenore ammiccante, che si toglie la camicia in preda alla passione per la giovane sposa, un intervallo condito da proteste a favore del clima in cui si è giunti ad ammanettarsi alla buca d’orchestra e qualche fischio in apertura per la cerimonia di premiazione che ha protratto l’inizio di oltre mezzora. Ma a luci spente la magia ha inizio. La regista Manu Lalli contorna un gigantesco Torii, (ndr con due ii) le porte per i mondi sacri in Giappone con una foresta verde che va ‘seccandosi’ con il succedersi degli atti. Protesta climatica che ben regge la metafora con l’appassire dell’interesse dell’ufficiale americano per la giovane sposa.
La luna calante aggiunge un tocco magico al secondo atto dell’opera di Puccini, un secondo atto che esalta la magistrale Suzuki interpretata da Laura Verrecchia, fedele oltre le convezioni alla protagonista Cio Cio San /Francesca Tiburzi che, nonostante il galateo teatrale imponga il tributo a fine opera, strappa più di un applauso dopo le arie più difficili.
A ‘sipario’ calato, dopo minuti interminabili di applausi le note aleggiano ancora e si mescolano al vociare del pubblico nella splendida cornice del lago tanto amato da Puccini.