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Diari Toscani

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Carrara, scuola media Dazzi: inaugurata la seconda parte dei murales contro il bullismo

DiVinicia Tesconi

Giu 11, 2022

I progetti buoni sono semi che crescono e diventano alberi forti e saldi, specialmente se il terreno in cui vengono seminati sono i giovani. Il progetto di ridipingere le pareti esterne della scuola media Dazzi, di Bonascola, località di Carrara, nato l’anno scorso per riqualificare le pareti esterne verso monte diventata preda di scritte vandaliche, si è esteso, quest’anno alle pareti della facciata principale della scuola, anche se queste ultime erano state vandalizzate solo parzialmente, grazie all’importanza del messaggio e al valore sociale dell’esperienza fatta dai ragazzi. Un progetto che sa di buono in tutti i suoi aspetti: perché insegna l’importanza del recupero dal degrado, perché celebra i valori della lotta al bullismo in tutte le sue espressioni, perché favorisce la creatività e il gusto per l’arte, perché, soprattutto, insegna a stare insieme e a collaborare. Il progetto dei murales della Dazzi, infatti, prevede la collaborazione tra due classi della scuola media con due classi del liceo artistico Artemisia Gentileschi in modo che l’apprendimento di progettazione e sviluppo tecnico del disegno venga veicolato nel confronto tra gli studenti delle due scuole. Giovedì 9 giugno è stato il giorno dell’inaugurazione della seconda tranche dei murales realizzato dalle classi II C e III A della scuola media Dazzi e IIC e III A del Gentileschi, che ha coperto una parte dei pannelli murari della facciata della scuola. Anche quest’anno il progetto si è svolto grazie al coordinamento degli insegnanti Andrea Scaletti, Arianna Cattani, Mariarita Pera e Massimo Masani Ricci, per la Dazzi e Mario Federico Dell’Amico per il Gentileschi. Alla cerimonia di inaugurazione hanno preso parte Nicola Codega, il fondatore del concorso La CarrozzAbile, il sindaco Francesco De Pasquale, la dirigente della Dazzi, Silvestra Vinciguerra, Vincenzo Genovese del distretto scolastico zonale e Paola Marcellusi rappresentante di Imerys, azienda sponsor del progetto. A spiegare nel dettaglio il nuovo percorso artistico fatto dai ragazzi è stato il professor Scaletti: “La seconda tornata è stata una seconda sfida in tutti i sensi, specialmente per i contenuti. Al tema del bullismo, da cui siamo partiti, quest’anno si è aggiunto il tema dell’inclusione, venuto fuori dalla partecipazione al concorso della CarrozzAbile. La sfida è diventata ancora più grande perché è aumentata la superficie di realizzazione rispetto a quella su cui avevamo lavorato l’anno scorso. Abbiamo ripristinato tutto il lato mare della scuola. Abbiamo anche risistemato l’ingresso aggiungendo una connotazione che identifichi la scuola, prima scuola media a indirizzo musicale della città. All’interno del portico d’accesso abbiamo riprodotto le prime battute di due celebri spartiti: l’Inno alla gioia e il Nessun dorma, per dare ai ragazzi una forma di accoglienza in entrata da una parte e una forma di saluto benaugurante in uscita, dall’altra.”. Lo stile dei pannelli della seconda parte dei murales richiama molto le opere di Keith Haring e il professor Scaletti ha spiegato: “C’è la tecnica doppia: murales vero e proprio e realizzazioni su pannelli di compensato marino. Il tratto di Keith Haring è una tecnica scelta per reinterpretare gli argomenti che i ragazzi hanno proposto. Anche quest’anno abbiamo fatto un concorso interno di idee su bullismo, cyberbullismo e inclusione. I disegni fatti dai ragazzi sono stati sottoposti a una commissione composta dagli studenti del liceo artistico Artemisia Gentileschi, che ha scelto i disegni più rappresentativi e li ha reinterpretati. Abbiamo introdotto anche una novità informatica: ogni opera ha un QRcode che fornisce le informazioni sulla storia del progetto dalla genesi, all’evoluzione, all’interpretazione.”

Il progetto ripartirà, ovviamente con il nuovo anno scolastico, a ottobre, con la fase di progettazione e poi con l’apertura del cantiere che avverrà come sempre a maggio. Il professor Scaletti non ha nascosto l’intenzione di arrivare a decorare la parte della scuola posta al primo piano, trovando i giusti supporti che permettano di far dipingere i ragazzi in sicurezza.

© Foto di Vinicia Tesconi