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Diari Toscani

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Incidenza tumorale nella provincia di Massa Carrara: andata a buon fine la petizione presentata dal gruppo “Salviamo il nostro futuro”

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Mag 26, 2022

Il gruppo Salviamo il nostro futuro sostenuto dall’associazione inSIeme, ha lanciato una petizione per chiedere alla regione Toscana uno studio epidemiologico strutturato sullo stato di salute della popolazione, al fine di valutare l’incidenza tumorale nella provincia di Massa Carrara. La petizione è andata a buon fine ed è stata presentata al consiglio regionale una mozione da parte dell’avvocato Giacomo Bugliani, consigliere regionale, al quale il gruppo di giovani si è rivolto.
Siamo soddisfatti che il consigliere Bugliani abbia accolto la nostra richiesta e lo ringraziamo – osserva Valentina Montani, responsabile del gruppo Salviamo il nostro futurocosì come ringraziamo la Lilt di Massa Carrara per aver preso in mano la situazione. Finalmente qualcosa si sta muovendo e speriamo possa essere l’inizio di un percorso che sul territorio dovrà essere condiviso dalle varie associazioni che da tempo operano nel settore”.
La petizione è stata presentata in occasione della Giornata mondiale contro il cancro, il 4 febbraio 2022, avviata con il supporto di associazioni di volontariato, finalizzata a sollecitare la regione al fine di mantenere alta l’attenzione sullo stato di salute dell’area apuana. La mobilitazione è nata da alcuni giovani, tra cui Valentina Montani, consapevoli che la popolazione apuana vive in un territorio altamente inquinato, dove ancora mancano programmi per avviare interventi necessari alla salvaguardia della salute, ancora a rischio per gli effetti dell’inquinamento industriale.
La petizione Salviamo il futuro ha il preciso scopo di aprire una discussione sullo stato di salute del territorio di Massa Carrara perché, se veramente l’incidenza tumorale è così elevata, come emerge dallo studio Sentieri – spiega Valentina Montani –, chiediamo per i cittadini colpiti dalla calamità ambientale, che poi è diventata calamità sanitaria, un trattamento privilegiato nelle prestazioni diagnostiche da adottare per contrastare la diffusione di queste patologie, e quindi lavorare sulla prevenzione e sulla salute del territorio. La speranza è che possa partire davvero uno studio epidemiologico sui vari quartieri del territorio. Per esempio, io sostengo questa petizione proprio perché nella strada dove abito troppe persone si sono ammalate di cancro. Riterrei utile inoltre – conclude – abbassare l’età per gli screening di prevenzione e avviare indagini genetiche in famiglie che presentano più casi di cancro. Importante inoltre l’educazione nelle scuole sui corretti stili di vita”.