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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

Firenze: Salone dell’arte e del restauro 2022

DiSilvia Meacci

Mag 17, 2022

Nel bellissimo Palazzo della borsa della Camera di Commercio si è aperta oggi la VIII edizione del Salone dell’arte e del restauro. Per tre giorni, fino a mercoledì 18 maggio, i visitatori potranno curiosare tra gli stand, partecipare in presenza ai numerosi e vari eventi, ma anche seguire online i convegni e gli workshop, collegandosi al sito dove è anche consultabile il calendario completo degli incontri. Promosso dall’istituto per l’arte e il restauro Palazzo Spinelli in collaborazione con la Camera di Commercio di Firenze e l’università degli studi di Firenze, oltre ad altre istituzioni italiane ed internazionali, l’evento è patrocinato dal Ministero della cultura. Alla conferenza inaugurale, a cui Diari Toscani ha assistito, erano presenti la direttrice del salone Elena Amodei, Rocco Furferi del dipartimento di ingegneria industriale dell’università di Firenze, Giorgia Muratori, segretario regionale MIC per la Toscana, Alessandra Marino, direttrice dell’ICR, Cristina Acidini, Debora Berti, prorettrice alla ricerca UniFI e Simonetta Brandolini d’Adda della Friends of Florence. Le parole chiave dell’evento sono: cultura, arte, formazione, servizi, valorizzazione, imprese, conservazione, turismo, tecnologie, musei, restauro. Cristina Acidini, presidente del comitato scientifico del salone ha sottolineato come nella parola ‘restauro’ convergano e si annodino le fila di tanti percorsi. Restauro non è solamente il risultato finale del bene artistico riportato a nuovo splendore, bensì anche la conoscenza tecnica, storica e scientifica del bene stesso, l’anamnesi e la sua contestualizzazione. Non ultimi il coordinamento dei saperi, la manutenzione, la conservazione, il monitoraggio, la pubblicazione della ricerca e la successiva condivisione dal momento che si tratta spesso di beni facenti parte del patrimonio dell’umanità.
Il settore del restauro ha anche le sue fragilità – ha continuato Cristina Acidiniper alleviare le quali si attendono risposte di solidarietà, economiche e politiche“.
La professionalità dei restauratori spesso tende a non trovare corrispondenza adeguata nel mondo del lavoro, quando invece sarebbe da tutelare e valorizzare come eccellenza del nostro paese. Si è parlato di tre alti centri di formazione: L’ICR (istituto centrale per il restauro), l’OPD (opificio delle pietre dure ) e l’IPPAL. Molto interessanti gli stand dei libri, delle case editrici, del materiale da disegno e pittura e le aree dimostrative dell’istituto per l’arte e il restauro Palazzo Spinelli con allievi intenti a restaurare libri, ceramica, dipinti, materiale lapideo. Di grande rilevanza la International conference Heri Tech dedicata al futuro delle tecnologie applicate ai beni culturali ed il restauro.

© Foto di Silvia Meacci