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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

“Un normale abbraccio si è trasformato in un sorriso più marcato ed evidente…”

DiDiari Toscani

Mag 6, 2022

Anonimo liceo scientifico Guglielmo Marconi di Carrara

Tutto il mondo in questi ultimi due anni ha subito continui cambiamenti. Abbiamo visto le strade deserte, siamo rimasti chiusi in casa, abbiamo trascorso Pasqua Natale e Capodanno con le stesse due o tre persone. Ci siamo dovuti adeguare a regole mai viste prima e, intanto, siamo cresciuti. Per me il lockdown è stato un momento di gioia. Finalmente ero a casa sana e salva, al riparo da ogni pericolo. La scuola in dad non è stata affatto spiacevole per me seguivo meglio ogni lezione con le cuffiette nel silenzio di camera mia. Ma riconosco che sia stato un pessimo periodo, molte persone hanno sofferto e i contatti interpersonali si sono limitati a lunghe chiamate per molti mesi. Abbiamo dovuto imparare ancor più di prima a filtrare ogni tipo di informazione letta su internet e rimanere sempre più all’erta per non perderci nulla. Probabilmente niente sarà più come prima, accettarlo è stato complicato per me. Quando incontro persone camminando mi viene spontaneo allontanarmi un po’, evito i contatti con il mondo esterno più che posso, ormai senza pensarci. Anche le mie abitudini si sono trasformate, cerco di fare piani sempre più spesso, organizzando al meglio ogni minima cosa, probabilmente per controbilanciare tutti i cambiamenti giornalieri che vivo. Ma in una situazione del genere non basta un foglio con su scritto cosa fare e quando farlo. Le restrizioni dei decreti di inizio pandemia sembravano impossibili da rispettare adesso sono diventate parte di molti di noi, caratteristiche della nostra personalità che potremmo portarci dietro fino alla fina. Anche mostrare affetto è diventato complicato. Un normale abbraccio si è trasformato in un sorriso più marcato ed evidente, per mostrare all’altra persona che, anche sotto la mascherina siamo contenti di vederla. In più anche la percezione fisica di me stessa è stata alterata. Certe persone si lamentano tanto delle mascherine, ma per chi ha molte “insicurezze”, fanno da doppia protezione. Alcuni giorni sono contenta di non dovermi mostrare a chiunque mi passi vicino. Non mi sento giudicata da nessuno e sono molto più tranquilla coperta da un pezzo di stoffa. Altre volte, invece, mi torna in mente quanto fosse bello vedere interamente gli altri, con e senza difetti. Mi mancano quei momenti, ma, a questo punto, li sento talmente lontani da questa realtà che provo poca nostalgia.