Un linguaggio crudo, spiazzante ed asciutto: è quello che utilizza Andrea Guerra, autore massese, nel suo romanzo d’esordio dal titolo “Un mistero punk”, edito da Porto Seguro editore. Un libro dalla narrazione, a tratti, cinematografica, che evoca immagini di vita reale capaci di trasportare il lettore direttamente nel cuore della storia. Un romanzo che fa immergere in intrecci tutti da scoprire e misteri da dipanare.
Andrea Guerra è nato nella provincia di Massa Carrara verso la fine degli anni ’70. La sua formazione culturale ha avuto inizio da quando era poco più che un bambino, la lettura è la sua grande passione ed è stata la base della sua preparazione come scrittore. Il suo è uno stile del tutto personale. Poliedrico e sempre pronto a mettersi realmente in gioco, deve a se stesso ed alla sua caparbietà “Punk”, il raggiungimento del proprio sogno: l’uscita del suo romanzo.
L’inizio di questa avventura letteraria è avvenuto in maniera del tutto naturale, Andrea Guerra, scrive per il bisogno di buttare fuori ciò che è sedimentato nella sua anima da attento osservatore ed anche sognatore.
Andrea, ci può raccontare da dove ha origine l’idea dalla quale è nato il suo romanzo?
L’idea è nata per caso nell’ottobre del 2019. Avevo da poco terminato di scrivere un altro romanzo, un noir all’italiana. Dato che sono sempre stato un grande appassionato del genere punk, sia nella musica, sia nella letteratura, ho deciso di tuffarmi in questa nuova impresa. La storia è nata da sola, pagina dopo pagina, guidata dalla musica che ascoltavo, mentre mi dedicavo alla stesura. Le ambientazioni gotiche e pulp me le ha ispirate soprattutto Nick Cave, uno dei miei idoli in ambito musicale e letterario. Per la narrazione, cruda ed aggressiva, mi sono ispirato invece ai gruppi punk che tanto amo: Black lips, Velvet Underground… Potrei continuare per ore, per questo ho creato una playlist su Spotify, chiamata “Un mistero punk” come il romanzo, in modo che il lettore, quando incappa in una citazione, possa ascoltarla durante la lettura. Ciò, a mio avviso, aiuterebbe a spiegare meglio le scene rappresentate, oltre a donare profondità ed atmosfera.
Lei, nasce come accanito lettore, ci può dire che ruolo ha avuto la lettura nella sua vita e quali sono i libri che preferisce agli altri, e perché?
È vero: la letteratura ha sempre fatto parte della mia vita fin da bambino. Il mio primo amore è stata la saga di “Vampiretto” di Angela Sommer-Bodemburg, da quel momento in poi non mi sono più fermato. I romanzi, che sempre mi hanno aiutato ad evadere dalla realtà, sono stati e rimangono i miei migliori amici poiché, citando le parole di Tiziano Terzani: “Ho scoperto prestissimo che i migliori compagni di viaggio sono i libri: parlano quando si ha bisogno, tacciono quando si vuole silenzio. Fanno compagnia senza essere invadenti. Danno moltissimo, senza chiedere nulla” Per quanto riguarda il genere che preferisco non saprei davvero cosa rispondere: sono un lettore onnivoro e compulsivo, non mi pongo limiti in ambito letterario. Divoro qualsiasi cosa e sono costantemente alla ricerca di nuovi autori e generi.
Per quanto riguarda gli scrittori, chi è quello a cui, attualmente, si sente più vicino?
Come le dicevo non saprei identificarmi in alcun scrittore, dato che spazio tra mille generi. In questo momento mi sto dedicando alla lettura di tutti gli scritti di Carlo Coccioli, autore livornese scomparso agli inizi degli anni 2000 in Messico. Ovviamente, mai potrei accostare la mia scrittura a quella di un così grande maestro. Il mio genere non ha nessuna similitudine col suo. Cerco però, non avendo una formazione letteraria scolastica, di carpirne le tecniche scrittorie, al fine di migliorarmi.
Lei ha iniziato a scrivere alcuni anni fa, cosa l’ha portata ad approcciarsi alla scrittura?
Ho deciso di cominciare a scrivere un po’ per scherzo e un po’ per la curiosità di vedere fino a che punto sarei riuscito ad arrivare, ma soprattutto, essendo io così tanto appassionato di letteratura, ho voluto, nel mio piccolo, cercare di dare un contributo a questa arte, oggi troppo spesso dimenticata. Il risultato dei miei sforzi, sta al lettore giudicarlo.
È un cultore e conoscitore della storia della musica, proprio per questo fa riferimento al punk nel titolo del romanzo; cosa ha rappresentato la musica nella sua vita?
La musica è stata ed è tutt’ora la colonna sonora della mia vita. Non riesco davvero ad immaginare cosa sarebbe la mia esistenza senza di essa. Così come nella letteratura, sono sempre alla ricerca di nuovi stimoli e sound, e devo dire che per fortuna, scavando un po’ sotto la superficie patinata che tanto va di moda oggi, la scena Indie è ancora in pieno fermento. Negli ultimi anni, poi, sono nate un sacco di proposte molto valide, mi riferisco a gruppi come gli Idles ed Amyl and the Sniffers, giusto per citarne un paio..
Com’è nato il suo rapporto con la sua casa editrice Porto Seguro?
Anche quello per puro caso. Dopo aver fatto diverse ricerche sulle nuove case editrici indipendenti, ovviamente scartando quelle che chiedono “un contributo” agli autori emergenti, sono incappato in questa piccola, ma molto avviata casa editrice fiorentina. Senza grandi speranze ho inviato loro il mio manoscritto e invece, dopo pochi mesi, alla faccia del mio pessimismo rampante, sono stato chiamato per la pubblicazione.
Cosa consiglierebbe ad uno scrittore esordiente?
Questa domanda mi mette davvero in difficoltà. Non sono un grande pianificatore: mi affido soprattutto all’istinto e non credo di essere la migliore persona a cui chiedere consiglio. L’unica cosa che posso dire è di non scoraggiarsi mai, fregarsene dei rifiuti a cui, inevitabilmente, ogni scrittore emergente andrà incontro e continuare a scrivere, non per gli altri, ma per se stessi. Poi come dice il proverbio:se son rose fioriranno…
Dove sarà la prossima presentazione del suo libro?
La prossima presentazione avrà luogo giovedì 14 aprile, presso il circolo “La vecchia Mandragora”. In quell’occasione sarò introdotto da Anna Ferrari, una giovane editor. Inoltre, Alberto Nicolai, attore teatrale che da decenni calca i palchi di tutta Italia e non solo, mi renderà onore, leggendo alcuni brani tratti dal mio romanzo. Spero di non deludere il pubblico che parteciperà all’evento: tendo a diventare molto emotivo in queste occasioni!
Ci parli dei suoi progetti futuri..
Per adesso voglio concentrarmi sulla promozione di “Un mistero punk”, ma, parallelamente a questo, sto terminando un nuovo romanzo, completamente di altro genere, che mi sta comportando non poca fatica e turbamenti. Ho voluto, anche a questo giro, uscire dal sentiero già percorso, dato che ripetermi mi annoia molto. Oltre a ciò mi dedico, solo per pura passione, alla scrittura di versi e poesie, sperando di riuscire un po’ meglio del mio poeta rasta, Testa, uno dei protagonisti del romanzo.