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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

“Una lunga storia d’amore” di Veffa Ghirlanda

DiDiari Toscani

Apr 10, 2022
Deborah Bertolini classe III A liceo artistico Artemisia Gentileschi

“Quando t’ho vista arrivare. Bella così come sei… Io ti conosco da sempre, ti amo da mai “

La ragazza gli apparve come una visione, ancora adesso dopo una vita ricorda com’era vestita quel giorno di fine estate, maglietta blu aderente con collo marinaro, minigonna verde e infradito, capelli lunghi sulle spalle e due occhi azzurro cupo come il mare al tramonto. Scendeva le scale della Caravella lentamente, si guardava intorno in cerca di qualcuno.

Il ragazzo le corse incontro, si presentò e le chiese se fosse amica di Irene, una ragazzina che a lui piaceva, lei lo guardò con aria di sufficienza, lo misurò con due occhiate pungenti e scrollando spalle e testa se ne andò, lo lasciò lì solo in mezzo alla pista con il cuore che gli batteva a mille e una strana sensazione allo stomaco.

La bicicletta rossa era appoggiata ad un pino, l’aria era fresca, una brezza arrivava dal mare e si infilava nei capelli della ragazza e le sollevava e gonfiava la corta gonna, scoprendo ancor di più le gambe magre e toniche, il ragazzo la raggiunse, era magro non alto, con una cesta di capelli ricci e folti, aveva un’aria raffinata e un ‘espressione intelligente! “Suono la batteria in un complesso, domani pomeriggio facciamo una FESTINA con musica dal vivo, dillo ad Irene per favore, puoi venire anche tu se ti va “

Dopo aver scarabocchiato l’indirizzo in un foglietto volante se ne andò lasciando la ragazza perplessa e confusa.

La vecchia casa si affacciava sul lungo viale XX Settembre, una villetta liberty con il giardino ricoperto di ghiaia e alcune aiuole contornate da rocce, incuteva un certo timore, la ragazza attraversò il vialetto, già da fuori si sentiva la musica assordante, stavano suonando canzoni dei Rockes.

Quando il ragazzo la vide, bella solare nel suo mini vestito giallo a fiorellini, smise di suonare, la fece sedere su una vecchia poltrona, non conosceva neppure il suo nome, ma ne era ammaliato, suonava e cantava solo per lei, non riusciva a toglierle gli occhi di dosso. La ragazza con lo sguardo smarrito si guardava intorno e si chiedeva cosa ci facesse lì, quale alchimia l’avesse catapultata in quella casa, no “Quello” non le piaceva proprio, non rispondeva al suo ideale, era esattamente il contrario dell’uomo dei suoi sogni! Ma rimaneva lì incollata su quella poltrona sfondata, con la mente confusa da un turbinio di pensieri e il cuore che le batteva a mille! “Nuove sensazioni, giovani emozioni” pensò, parafrasando Il grande Lucio, per essere lì aveva detto una bugia a sua madre, chissà perché!

“È l’ora dell’amore “

Quando il ragazzo appoggiò le bacchette, lasciò la batteria e si sedette vicino a lei sulla poltrona, la ragazza rimase immobile, lui le appoggiò la mano sulla sua e la guardò con un’intensità e una dolcezza infinita, le due mani si fusero e un calore nuovo e intenso raggiunse i loro cuori.

Così nacque un amore, un amore immenso che dura da decenni che non finirà mai perché andrà oltre il tempo e lo spazio, perché l’amore si moltiplica, perché l’amore vero genera amore oltre l’eternità.

Disegno di Deborah Bertolini III A liceo artistico Artemisia Gentileschi di Carrara.