di Rachele Vacca classe II C liceo scientifico Guglielmo Marconi di Carrara
Il mio corpo sta cambiando. L’altezza è la stessa da anni ma è il peso a variare. I lineamenti del mio volto diventano lentamente più decisi e il mio fisico meno incerto. La mia mente sta cambiando. Sono riuscita a costruire un pensiero tutto mio sul mondo, che potrà crescere e variare, ma rimarrà per sempre il mio pensiero. Purtroppo, sono poche le persone che si sono accorte che il mio sorriso è cambiato: per via della mascherina nessuno ha notato come si sono accentuati i miei zigomi e tante persone non si sono accorte che ho tolto l’apparecchio. E purtroppo sono poche le persone con cui parlare dei miei pensieri, perché nel periodo spensierato della mia vita ho scelto di non conoscere nessuno per la paura di quello che avrei potuto prendere. La mia vita sta cambiando, come mai avrei pensato pochi anni fa.
Questi cambiamenti hanno fatto deviare la mia crescita, che ha preso una direzione che non potevo immaginare. E l’ansia si è accanita contro una me tredicenne, quando ho compreso che, per un periodo, le cose sarebbero andate diversamente. E lo sconforto ha abbracciato la me di ora, quando ho capito che questo non è solo un periodo. Come non potrò mai più riavere il corpo di quando ero bambina, non potrò più tornare alla vita prima del 9 marzo 2020.
Quando tutto questo finirà, come potrò tornare a mordicchiare le penne, o a mangiare un gelato fuori senza disinfettarmi le mani? Come potrò stare in un locale affollato senza preoccupazioni? Quando avrò la febbre resterò in sala con la mia famiglia o mi isolerò? Quella di oggi è la mia realtà, e per quanto mi sforzi non me ne vengono altre, perché è stato un cambiamento troppo radicale che è avvenuto troppo in fretta.
Non esiste una data in cui tutto finirà, avverrà gradualmente e non so, nemmeno, se mi accorgerò quando potrò finalmente tirare un sospiro di sollievo e dire: “finalmente il peggio è passato”.