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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

“Il Covid ha sciupato tutti i bei ricordi che avremmo potuto avere…”

DiDiari Toscani

Apr 2, 2022

di Agata Franchi classe 1 B liceo classico Emanuele Repetti di Carrara

L’adolescenza è un periodo di passaggio, di crescita di formazione, nel quale noi ragazzi troviamo le nostre strade, talvolta in modo faticoso, superando le prove che la vita ci presenta, facendo molti errori, ma imparando da essi. Come in ogni fase della vita abbiamo bisogno di rapportarci con le altre persone, avere un contatto, che sia una stretta di mano, o un abbraccio, abbiamo bisogno di guardare negli occhi coloro che ci stanno accanto, abbiamo bisogno di cogliere sorrisi e soprattutto abbiamo bisogno di stare fisicamente con i nostri coetanei. Tutti questi aspetti del periodo di formazione di noi ragazzi, ci sono stati strappati via bruscamente dal Covid. Quel minuscolo agente infettivo ha stravolto le nostre vite in modo netto, capovolgendo le nostre abitudini. Quando quelle piccole azioni quotidiane ci sono venute a mancare, ne abbiamo capito realmente l’essenzialità. Per esempio a scuola, avere i banchi distanziati, non possedere più un compagno di banco, ma avere soltanto colui o colei che più ti è vicina o vicino. Ha creato in tutti noi una sensazione di vuoto, di isolamento e addirittura di solitudine. Negli intervalli dobbiamo mantenere costantemente le distanze, indossare le mascherine e non poter avere un abbraccio di consolazione per un brutto voto; non possiamo vedere sorgere sui volti dei nostri compagni un sorriso per una semplice sufficienza di greco. I ragazzi, così come gli adulti vivono costantemente nel terrore di poter essere contagiati o poter contagiare gli altri. Lavarsi le mani in modo ossessivo, aver un igienizzante in ogni borsa, tenere le distanze e allontanare coloro che provano ad avvicinarsi: sono gesti che ormai abbiamo consolidato. Il Covid ha rovinato la nostra crescita e sciupato tutti quei bei ricordi che avremmo potuto avere, come una bella foto di classe… dove tutti si abbracciano, si guardano con spensieratezza e si sorridono, facendo simpatiche smorfie. Ora nelle foto di classe possiamo notare volti coperti per metà, persone che tengono le mani in tasca per paura di sfiorarsi, occhi stanchi immersi nella solitudine, ragazzi posizionati su adesivi come esseri inanimati. Le norme di sicurezza che lo stato ci invita a rispettare, sono d’aiuto alla comunità e per quanto mi impegni come tutti gli altri a rispettarle, in me prevale una forma di “pessimismo cosmico” simil Leopardi, ovvero hanno creato un’atmosfera di disagio ovunque, condizionando le nostre scelte e cambiando radicalmente il nostro modo di vivere.