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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

“Dopo la pandemia apprezziamo molto di più un sorriso o un abbraccio…”

DiDiari Toscani

Mar 28, 2022

di Alessia Dolci classe IV A liceo scientifico Guglielmo Marconi di Carrara

Fin dai tempi di Aristotele l’uomo è stato definito come un essere sociale per natura. Ad oggi, non abbiamo bisogno di domandarci che cosa succederebbe se venisse a mancare questa nostra principale caratteristica: abbiamo vissuto una situazione che nessuno si sarebbe mai aspettato di dover affrontare, diventando gli uni, un potenziale pericolo per gli altri, estraniati dalla nostra normalità e con la monotonia all’ordine del giorno. Il periodo che stiamo vivendo sarà sicuramente oggetto di studio e riflessione per le generazioni future, ma penso che per loro sarà molto difficile capire fino in fondo cosa significhi vivere in una pandemia globale. Ricordo di aver sentito le prime notizie che il telegiornale trasmetteva sulla situazione in Cina e di aver sperato che il problema si sarebbe limitato a quella zona, senza creare problemi in tutto il resto del mondo, ignara nella sua portata. Si è rivelata invece una situazione surreale, tanto frenetica, a causa del caos generale, della paura e delle difficoltà nel gestire una situazione nuova, quanto statica e immutabile, con i giorni che passavano uguali, uno dopo l’altro, e le strade vuote e avvolte da un silenzio spettrale.

Ora che la pandemia volge al termine possiamo, però, riflettere sull’accaduto con più oggettività e apprezzare ciò che ci ha lasciato di positivo. Negli ultimi due anni, siamo stati costretti ad abituarci ad una nuova modalità di relazione, non più diretta, ma necessariamente mediata dalla tecnologia. Ci siamo confrontati con un mondo dietro a uno schermo, fatto di immagini bidimensionali, che perdono tanto valore dal punto di vista empatico e non permettono di esprimersi al meglio. Per questo adesso, oltre al conforto di poter gradualmente tornare a rivivere la quotidianità, questa ha assunto un valore completamente diverso, dato che sappiamo cosa significhi esserne privi e apprezziamo molto di più un sorriso o un abbraccio. Allo stesso tempo, pensare che non sono la sola a sopportare questa situazione è rincuorante e in un certo senso mi sento compresa e appoggiata da molte più persone di quante non ne conosca in realtà.

Siamo fiduciosi di riuscire a superare lo “stop” che il Covid ha portato nelle nostre vite e di recuperare i progetti e le ambizioni che abbiamo dovuto rimandare.