di Daniela Gabrielli classe III D liceo artistico Artemisia Gentileschi di Carrara

Da quando è scoppiata la pandemia mi sono accorta di aver totalmente stravolto il mio modo di pensare, e la mia persona. Marzo 2020: tutto si blocca, il tempo sembra fermarsi, e mi ritrovo ad avere molto tempo per riflettere su tutte quelle cose su cui, una volta, non era possibile soffermarsi, a causa della frenesia, ormai quotidiana e abituale, delle giornate. Penso di aver fatto proprio questo, per tutti quei mesi, al punto che, una volta che l’orologio ha ripreso a funzionare, io ho mantenuto questo nuovo aspetto di me nelle vita anche dopo il lockdown.

I miei rapporti con molte persone sono mutati, perché penso che, a modo proprio, ognuno sia cambiato, alcuni poco, ed altri fino a diventare dei veri e propri estranei.  Anche il mio modo di relazionarmi con gli altri ha subito un cambiamento, perché vedere le solite e uniche tre persone per tutti quei giorni mi ha portato a non essere più abituata a “quell’essere imprevedibili” delle persone.

E, nonostante siano passati, ormai, un paio di anni, continuo a portarmi dietro questi due aspetti.