Coltivato in terra, può arrivare a un’altezza di 12 metri: è il Cereus, uno dei più noti e diffusi cactus ed anche uno di quelli che raggiungono le dimensioni più grandi. Il nome scientifico deriva dal latino cerum, cioè cero, candela e si riferisce alla forma del fusto, dritta e cilindrica come quella di un cero o di una colonna. Il Cereus proviene dalla fascia equatoriale di Ecuador, Bolivia e Brasile: in queste zone, e quindi nel clima ideale, ci sono gli esemplari più imponenti del Cereus. In fasce climatiche calde, ma più temperate, come il sud d’Italia, dove è stato importato con successo, può raggiungere i cinque o sei metri d’altezza. Il Cereus è un cactus che ha avuto un grande successo come pianta da appartamento, nel corso della seconda metà del ‘900, ma che oggi è finita un po’ nel dimenticatoio. Presenta un fusto con scanalature angolose, sulle quali crescono le foglie ridotte a spine ed è privo di rami. La sua peculiarità sono i fiori, particolarmente grandi, con petali rosso cupo all’esterno e bianchi all’interno, che sbocciano di notte e che, purtroppo, hanno breve durata. La fioritura, tuttavia, si presenta solo in piante assai mature che abbiano superato almeno i dieci anni di vita, inoltre, se la pianta è coltivata in vaso, l’altezza massima raggiunta sono 150 centimetri e difficilmente compaiono i fiori. Dai fiori, che vengono prodotti in primavera e in estate, nascono bacche rosse che possono essere mangiate.
Il Cereus coltivato in climi temperati richiede un’esposizione al riparo dai venti e in pieno sole. Se la pianta non riceve abbastanza raggi solari In inverno la pianta deve essere messa al riparo perché teme le basse temperature. In estate va annaffiato circa due volte a settimana ma bisogna evitare il ristagno dell’acqua nei vasi, perché può essere fatale alla pianta. Le annaffiature devono essere rallentate in autunno e sospese in inverno.
Per la sua resistenza in ambienti aridi, e per la sua straordinaria fioritura, il Cereus è diventato il simbolo della sopportazione e della tenacia contro ogni difficoltà
© Foto di Cristina Maioglio