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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

“Sono quasi tre anni che noi studenti viviamo tutto come un peso…”

DiDiari Toscani

Mar 16, 2022

di Maria Azzurra Sergiampietri classe III D liceo artistico Artemisia Gentileschi di Carrara

Eccomi qua… Mi ritrovo a rispondere alla domanda che mi è stata posta: “Cosa è cambiato?”

Potrei iniziare a elencarvi molte cose che sono cambiate in questi ultimi anni, ma parto col dirvi che prima di ogni cosa sono cambiata io come persona. Negli anni precedenti allo scoppio di una pandemia con esigenza di lockdown, ero molto infantile. Non fraintendetemi: non sto dicendo che ora io non lo sia, ma sicuramente, attraverso questa esperienza, sono cresciuta e mi sono accorta di vedere determinate cose e situazioni in modo più maturo e differente rispetto a prima. Quando ci hanno comunicato la brutta notizia del lockdown, inizialmente ero tranquilla, mentre pochi giorni dopo, avendo realizzato la gravità della situazione, ho iniziato a preoccuparmi. Ho realizzato che avrei visto mio padre e il mio fratellino solo ed esclusivamente tramite telefono a causa della notevole distanza che non permetteva a lui come a tante altre persone di spostarsi. Sono stata costretta a stare in casa, obbligata a non poter più avere contatti fisici con persone a me care, a chiamare i nonni, anziché andare a pranzo da loro. Posso però ringraziare la tecnologia di oggi che mi ha permesso, con le videochiamate, di non perdere i rapporti. Non andare più a scuola ma relazionarsi con i compagni solo in didattica a distanza, ha precluso a noi adolescenti tante belle esperienze che avremmo potuto vivere. Non ho più potuto fare e sport, se non dalla mia cameretta, chiusa lì dentro, senza la possibilità di socializzare col mondo esterno, come in una bolla. Ormai sono quasi tre anni che noi studenti viviamo tutto quasi come un peso, come qualcosa di faticoso e stancante, senza trovarci un lato positivo.

Sicuramente da un punto di vista culturale un lato positivo c’è, ed è quello di aver portato avanti, nonostante i problemi, l’insegnamento necessario, per far sì che gli alunni continuassero ad interessarsi e a voler imparare ogni giorno qualcosa di nuovo. C’è stato un notevole cambiamento, però, in negativo, anche in ambito psicologico. Si parlava di persone che ne sarebbero uscite più buone, più educate e più comprensive riguardo a problemi futuri, mentre, secondo me, è aumentata la maleducazione, la voglia di evadere e di fare ciò che si ritiene giusto soggettivamente, senza molto rispetto per gli altri.

Non so voi, ma io non vedo l’ora di poter tornare ad abbracciarci senza aver paura di contagiarci l’uno con l’altro, di avere la possibilità di fare cene e feste con amici e parenti, di andare ai concerti, divertirci e cantare a squarciagola senza preoccupazioni. Vorrei tanto che questa situazione finisse, vorrei tanto tornare alla vita normale.