Anonimo liceo artistico Artemisia Gentileschi di Carrara

Ormai sono passati due anni da quando le nostre vite sono cambiate drasticamente: tutto ciò che prima per noi era “normale”, abituale e quotidiano ora non lo è più. Viviamo con la paura costante di contrarre il virus, soprattutto con la paura di poter contagiare una persona cara e più fragile di noi. Per non parlare di tutte le restrizioni che dobbiamo affrontare, specialmente noi adolescenti. Penso che noi le sentiamo molto di più: non poter abbracciare parenti e amici, non poter uscire spensierati con l’unico obiettivo di divertirsi. La nostra istruzione è importante, ma, durante la pandemia, il metodo di insegnamento è stato molto confusionario per noi studenti e penso, pure, per i professori. Per nessuno è stato facile adeguarsi. Piano piano ora si sta tornando un pochino alla normalità, anche se io credo che la scuola non sia più la stessa.

Tutti siamo particolarmente stressati e demoralizzati, io soprattutto: è un periodo difficile e sembra quasi così semplice mollare tutto, rinchiudersi in casa e non fare più niente della propria vita. Ma non dobbiamo arrenderci, la vita è una e dobbiamo viverla pienamente, con tutte le sue difficoltà. Io ho passato un momento in cui pensavo di arrendermi, anzi, stavo quasi per farlo, però ho avuto un grande sostegno dalle persone che mi vogliono bene e ora cerco di rimettermi in piedi.

Sono capitate molte cose in questo periodo e penso che, in fondo, tutti siamo un po’ cambiati. Io sono cambiata. Credo di aver imparato tanto e di esser maturata molto. Non ci sono solo aspetti negativi secondo me, questa immensa “prova” ci ha fatto crescere, ci ha insegnato a volerci sempre più bene, a rispettarci tra di noi e a sostenerci a vicenda.