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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

Il santuario sulla montagna sacra: la Madonna del Dragnone a Zignago

DiVinicia Tesconi

Mar 11, 2022

Il monte Dragnone è una montagna sacra fin dalla preistoria. Vetta di 1000 metri nell’Appennino tra la Lunigiana e la Val di Vara, in terra ligure, rientra sotto la giurisdizione del comune di Zignago, piccolo borgo in provincia di La Spezia, ed è uno dei punti panoramici più incredibili della confluenza tra il mar Ligure e il mar Tirreno.

Tracce archeologiche testimoniano il passaggio, dei liguri, dei liguri apuani, dei romani, dei bizantini, dei longobardi e dei genovesi fino alla costruzione del santuario, ancora oggi esistente, avvenuta a metà del ‘500, ma quell’aura mista tra magia e sacralità del monte Dragnone era già chiara dal IV secolo avanti Cristo, quando i liguri apuani scelsero la sua vetta per i loro riti religiosi e per la costruzione di un tempio, sui cui resti, probabilmente venne edificato il santuario. A contribuire a quel sentimento di sacralità connesso con la montagna furono, sicuramente le rocce di colore rosso scuro di cui era composta: pietra resistente all’erosione che venne sfruttata sin dall’età del rame per la steatite o roccia saponaria. Il santuario, sicuramente, esisteva nel 1568, in quanto esiste un documento che lo attesta conservato nel Libro dei conti del santuario. Anche sulla sua fondazione si mescolano storia e leggenda: a crearlo sarebbero stati i monaci di San Colombano di Bobbio, che si erano rifugiati sulla vetta del monte Dragnone fuggendo da Luni. Il loro santuario divenne luogo di culto e anche riferimento per l’insegnamento delle pratiche agricole agli abitanti del luogo e non perse mai il suo fascino mistico sui fedeli, tanto che ancora oggi, il culto della Madonna del Dragnone, patrona di Zignago, è molto sentito e in occasione della festa della Madonna, l’8 settembre, richiama moltissime persone alla celebrazione e al successivo pranzo al sacco nei boschi intorno alla chiesa.

Il santuario venne completamente ristrutturato nel 1856 prendendo la forma che ha ancora oggi. La chiesa ha una sola navata sulla quale ci sono due altari laterali dedicati a Sant’Anna e a San Giovanni Battista e un presbiterio, con l’altare maggiore in cui c’è l’immagine della Madonna, raffigurata anche in una scultura in marmo, coeva all’epoca della ristrutturazione, e molto simile alla Madonna di Loreto.

Per arrivare al Santuario della Madonna del Dragnone si deve percorrere in auto la val di Vara fino a Zignago. Si può parcheggiare al crocevia sul crinale e poi, avviarsi a piedi lungo una strada asfaltata ma corredata dai segnali bianco-rossi del CAI e dalla segnaletica specifica. Proseguendo la strada diventa sterrata e conduce ad un bivio in cui c’è un’area attrezzata con supporti ginnici. A questo punto si deve salire sulla destra, tra fitte abetaie, fino ad arrivare al Santuario da dove, poi si scende, costeggiando una via Crucis. Alla fine, si prosegue a sinistra passando da una paleofrana con detriti e costeggiando la parte nord del monte Dragnone fino a tornare al punto di partenza.

© Foto e percorso di Cristina Maioglio