Nella Giornata internazionale dei diritti della donna, Massa si è arricchita di altre due panchine rosse. Entrambe le iniziative rientrano nell’ambito del progetto Panchina rossa-No alla violenza promosso dalle associazioni inSIeme, Eventi sul Frigido e Rete Antiviolenza Massa, con il patrocinio della provincia di Massa carrara e del Comune di Massa. Soddisfatti Daniele Tarantino, presidente dell’associazione inSIeme, e Angela Maria Fruzzetti, ideatrice e curatrice del progetto , per Eventi sul Frigido e Ram.
“La giornata è iniziata al tribunale di Massa con l’inaugurazione della panchina rossa dei diritti e della giustizia – commenta Angela Maria Fruzzetti – con un pensiero rivolto alle donne ucraine che stanno lottando contro una violenza inaudita: la guerra. Questo progetto è nato a novembre 2020 a seguito di una profonda riflessione sulle recrudescenze dei maltrattamenti intrafamiliari. Il Covid purtroppo ha costretto tante donne a convivenze forzate con i loro aguzzini e la crisi economica ha pesato molto di più sulle donne, talune costrette a lasciare il lavoro perché non più conciliabile con i bisogni della famiglia. La prima panchina è stata messa l’8 marzo 2021 a Castagnetola da Sonia Barosi. Di seguito altri cittadini hanno aderito al progetto e siamo arrivati ad averne installate dodici in tutto, contraddistinte da un’apposita targa a contrasto della violenza di genere”.
La panchina collocata in tribunale è opera dell’artista Luciana Bertaccini e riporta una targa con una frase di Angela Maria Fruzzetti.
“È particolarmente significativa la collocazione in tribunale di questo simbolo di contrarietà a tutte le forme di violenza che si possano perpetrare sulla donne” ha commentato il dottor Paolo Puzone, presidente del tribunale, che ha ben accolto l’iniziativa ringraziando le associazioni.
L’avvocato Leandro Mazzi, per il Comitato pari opportunità ordine di Massa Carrara, ha ricordato il convegno del 2008, sottolineando il modello spagnolo “da cui abbiamo molto da imparare. Sì alla legislazioni restrittive ma servono soprattutto interventi educativi”.
Per l’avvocata Giovanna Barsotti presidente del Consiglio dell’ordine degli avvocati di Massa Carrara, la panchina è già un simbolo: “Mi auguro che ci aiuti a prevenire certe situazioni”.
Il sindaco di Massa, avvocato Francesco Persiani, ha evidenziato il valore del luogo simbolico “che richiama alla mente il percorso giudiziario che le donne devono affrontare, talvolta di sofferenza. Un invito a tutto il sistema giudiziario ricordarci che dobbiamo trattare questi temi con il massimo impegno. Momento di riflessione importante per tutti. È bello farlo qui, in questo tribunale ma anche in questa città che si unisce al percorso delle associazioni. Ringrazio Angela Maria Fruzzetti per il lavoro importante che sta facendo sul territorio non solo in questo ambito ma in tanti ambiti di riflessione e a livello sociologico di quelli che sono gli accadimenti ai quali speriamo di non doverci più confrontare nel tempo. Non è inutile ripetere certi concetti perché servono alle nuove generazioni. Affermare questi valori è indispensabile”.
Diana Tazzini, consigliera di parità, ha portato il saluto della provincia: “Ho voluto la panchina, simbolo della lotta alla violenza in un luogo simbolo della giustizia, spero che domani si possa fare un sorriso su queste panchine ma al momento servono per aprire ad una riflessione”.
Anche il consigliere regionale Giacomo Bugliani ha evidenziato “il monumento di grande significato: tutte le volte che avvocati e giudici la nostra mente sarà portata a riflettere. E’ sconfortante per l’umanità essere costretti ancora a ragionare su questi temi. Viviamo un’epoca in cui la follia umana nella nostra Europa ci costringe ad assistere a un conflitto , morte e distruzione, la necessita di farci testimoni di questi valori deve diventare sempre più forte”.
A metà mattinata è stata scoperta inaugurata un’altra panchina rossa sulla rotatoria di via Oliveti e via Dorsale.
“Quando le auto si soffermeranno su questa rotatoria – ha commentato Angelo Michele Russo, presidente della Pro loco Catagnina – lo sguardo dei conducenti, anche solo per un attimo, si poserà su questo monumento appositamente realizzato per dire no alla violenza sulle donne”.
Un blocco di marmo con sopra scarpe rosse in un cammino interrotto, tacchi spezzati, vite spezzate, mimose fiorite, un grande cuore ricco di fioriture primaverili simbolo di rinascita, due panchine rosse dove poter sostare, ragionare, riflettere, raccontare; una targa e alcune parole, messaggi rivolti a chi agisce violenza, a quei deboli che non sanno esprimersi se non con la forza del male. Anche questa iniziativa, la 12^, rientra nel progetto Panchina rossa-no alla violenza che questo 8 marzo ha compiuto un anno.
Presente anche la Spi Cgil che si è unita alla manifestazione donando piante di mimose che hanno affiancato sia il monumento contro la violenza realizzato sulla rotatoria, sia quello al parco di Ricortola dell’associazione La Cerbaja che quello a Montignoso.
Sono stati distribuiti anche segnalibri con la storia dell’8 marzo.
“L’obiettivo delle panchine rosse – ha concluso Daniele Tarantino, che segue il progetto – è trasmettere messaggi di pace e di speranza soprattutto nelle famiglie che devono educare al rispetto e alla non violenza”.