Non sono molte le ragioni che rendono Facebook un valido strumento di comunicazione, specialmente nei tempi umanamente incattiviti e livorosi di oggi, ma alcune pagine, ragionate e misurate, volte alla pura divulgazione culturale, riescono a fare in modo che il gioco valga davvero la candela. Tra queste, sicuramente si può annoverare la pagina Correva l’anno… dedicata alla narrazione di eventi storici, curiosità, memorie popolari relativi alla città di Massa. La pagina Correva l’anno… venne ideata nel dicembre 2017, da Franco Frediani, appassionato cultore di storia di Massa e Nino Mignani, presidente della Pubblica Assistenza, che all’epoca era tra gli amministratori della pagina “Residenti di Massa-Carrara”. L’idea era quella di “costruire” una pagina Facebook in cui pubblicare avvenimenti storici, di cronaca, aneddoti, fotografie, profili di personaggi o semplici curiosità legati al territorio e ai cittadini di Massa. Il 7 gennaio 2018 venne aperta la pagina Correva l’anno…: il primo post raccontava delle presunte tresche amorose tra Niccolò Paganini e la sorella di Napoleone, Elisa Bonaparte. Un percorso in continua ascesa che in quattro anni ha visto la pagina passare da poche decine di visualizzazioni a oltre 34 mila, raggiunte con un post su una figura popolare storica di Massa: la Peppe, ovvero Giuseppina Ruggi. I post pubblicati nel corso del triennio 2018-2020 sono diventati il primo volume pubblicato da Correva l’anno… che ha avuto un grande successo di copie vendute, andando esaurito in breve tempo. Il progetto della pubblicazione prevedeva la devoluzione del ricavato in parte alla Croce Bianca e in parte alla Parrocchia della Madonna del Monte. Il secondo volume della fortunata pagina Facebook è già in libreria e nelle edicole di Massa: raccoglie i 98 post del 2021 che spaziano tra le curiosità storiche della storia della città in un arco temporale che va dal ‘500 a oggi. Dallo squartamento di tal Mannella di Antona, al profilo del Sindaco Gino Cecchieri, dalla Massese in serie B alla scultura di Alessandro Giorgi, dai partigiani Sgadò e Mussi allo studioso Stefano Giampaoli: nessuna sequenza temporale, ma tantissimo amore la storia, la tradizione e la memoria.