• Sab. Nov 23rd, 2024

Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

Un simbolo per Carrara: la statua di Maria Beatrice D’Este in piazza Alberica

DiDiari Toscani

Dic 29, 2021

Fu l’ultima sovrana del ducato di Massa e Carrara ed anche l’ultima erede sia dei Malaspina, sia dei D’Este: Maria Beatrice Ricciarda Cybo D’Este, pur non essendo mai stata molto presente sui territori che le erano derivati dalla madre, Maria Teresa Cybo Malaspina, ne ebbe sempre grande cura, proprio per amore della madre e, grazie al celebre monumento che la raffigura e che è posto a Carrara, in piazza Alberica, ne divenne anche il simbolo.

Il monumento a Beatrice D’Este è un’ opera in stile neoclassico dello scultore carrarese Pietro Fontana, il cui basamento è decorato dai bassorilievi realizzati da Matteo Bogazzi, Giuseppe Del Nero e Giovanni Tacca. La statua ha alla base una fontana la cui vasca è sormontata da un leone accovacciato, copia di un soggetto presente nelle collezioni egizie del Louvre. Dalla fontana esce una delle acque più pure della città di Carrara che arriva dalla famosa fonte del Pizzutello, che si trova a Torano.

Maria Beatrice fu duchessa di Massa e principessa di Carrara, decima e ultima sovrana indipendente delle terre apuane, dal 1790 al 1796, quando venne destituita da Napoleone, che impose sul trono apuano, sua sorella, Elisa Bonaparte Baciocchi, e poi, per gli effetti della Restaurazione, tornò in possesso dei suoi stati e governò dal 1814 al 1829. Unica figlia nata dallo sfortunato matrimonio tra Maria Teresa e Ercole III D’Este, duca di Modena e Reggio, come sua madre venne costretta a sposare Ferdinando Carlo Antonio d’Asburgo-Lorena, governatore del ducato di Milano. Maria Beatrice visse pochissimo nei territori che aveva ereditato da sua madre e per i quali la madre si era tanto prodigata, ma proprio il ricordo dell’amore che Maria Teresa aveva per le sue terre d’origine, la spinsero a dedicarsi con attenzione alla realtà di Massa e Carrara, promuovendo interventi migliorativi di grande importanza come il restauro di Palazzo ducale a Massa e la rettifica dell’alveo del fiume Frigido. Amante della cultura cercò, inoltre, di incentivare gli artisti locali e impose il ripristino del servizio scolastico.

La statua di Maria Beatrice venne realizzata tra il 1816 e il 1824 per celebrare il suo ritorno sul trono dopo la parentesi del dominio di Napoleone sull’Italia. Beatrice è raffigurata nei panni di Giunone, la dea della fertilità, in un tipico atteggiamento maestoso e solenne che sintetizza il suo ruolo di sovrana sopra le terre del marmo e che è un po’ una rarità, visto che non era così frequente, all’epoca, dedicare monumenti a delle donne. Per Carrara fu, in assoluto, il primo monumento pubblico realizzato appositamente per la città. La statua con la fontana sottostante venne collocata al centro della piazza Alberica, che, due secoli prima, era solo una grande campo chiamato platea porcorum, cioè il luogo in cui avveniva il mercato del bestiame. La prima riqualificazione della piazza avvenne per mano di Alberico I Cybo Malaspina, avo di Maria Beatrice, che alla metà del cinquecento volle dare un nuovo assetto urbano alla città, ampliandola rispetto alla precedente centralità della piazza del Duomo. La piazza, che poi prese il suo nome, assai più ampia e ariosa di quella del Duomo, divenne subito luogo prescelto per la costruzione dei grandi palazzi della aristocrazia e della ricca borghesia carraresi e così comparvero i magnifici palazzo Del Medico e palazzo Diana e poi altri edifici che resero la piazza una delle più belle d’Italia. Ma anche la piazza stessa, sin dal giorno 8 novembre 1826, quando venne inaugurato la statua di Beatrice, finì con l’identificarsi nella raffigurazione marmorea dell’ultima sovrana di Carrara: per generazioni di carraresi rimase sempre la piazza della Bea, il luogo in cui andare a dissetarsi senza spendere soldi, il monumento che rappresentava tutta la città. La Bea, come la chiamano i carraresi, si è, appena fatta un ottimo lifting ed è tornata più splendida che mai a dominare, idealmente, sulla città. L’intervento di restauro autorizzato dalla Soprintendenza di Lucca e Massa Carrara e voluto dall’amministrazione carrarese, ha restituito, poco prima del Natale, il monumento più simbolico alla sua città. A curare i lavori, durati oltre tre mesi, la dottoressa Miriam Ricci che ha puntato a restituire l’originaria lucentezza al monumento liberando anche la vasca della fontana degli elementi in ferro che causavano l’ossidazione e danneggiavano il marmo. Un restauro che è stato particolarmente apprezzato dagli abitanti della città, che hanno riempito i social di immagini suggestive della statua, tornata al suo splendore, rinnovando il ricordo dell’originale a cui esso venne dedicato, Maria Beatrice, duchessa di Massa, principessa di Carrara e… regina dei selfie.

© Foto di Micol Giusti