Per i romani il solstitium era il momento in cui il sole si fermava. Gli strumenti e le conoscenze scientifiche, all’epoca, erano molto limitati, ma l’osservazione del cielo aveva colto ugualmente un’impressione di verità: in soli due giorni all’anno, il 21 giugno e il 21 dicembre, il sole sembrava quasi fermarsi nel cielo. Di fatto, ciò che avviene nei giorni che sono noti come solstizio d’estate e solstizio d’inverno, è che l’angolo formato dall’asse di rotazione della Terra con il piano orbitale presenta, alternativamente la sua massima e la sua minima ampiezza, il che dà l’illusione di un sole che non scende sotto la linea dell’orizzonte, cosa che avviene, in effetti, alternativamente, ai poli. Il solstizio è indicato con una data, ma la sua durata è di un solo secondo: il secondo in cui avviene il cambio tra il continuare ad aumentare o a diminuire delle ore di luce in un giorno. Ogni giorno dell’anno ha qualche secondo di luce in più o in meno fino al solstizio, che è il punto fermo dal quale, inevitabilmente, si deve tornare indietro. Così, nel momento in cui esplode l’estate, in realtà il solstizio comincia a correre verso l’inverno, allo stesso modo, nel punto più cupo e grigio dell’inverno incipiente, il 21 dicembre, si inizia il cammino verso l’estate. Tutto è dovuto all’inclinazione di 23,27° dell’asse terrestre, senza la quale non ci sarebbero né i solstizi, né le stagioni e quindi, probabilmente, neppure tutta la varietà di esseri viventi che popolano la terra nelle varie fasce climatiche. Il solstizio, dunque, è una sorta di capolinea in cui il tempo sosta per un secondo, ma che accumula sei ore di ritardo ogni anno, il che fa ondeggiare la data sui giorni immediatamente prima e dopo il 21, fin quando, dopo quattro anni si resetta tutta aggiungendo al calendario il 29 febbraio.
Il solstizio d’inverno 2021 cadrà esattamente alle ore 16 e 59 minuti di martedì 21 dicembre che, con le sue nove ore e sette minuti di luce diventerà il giorno più corto dell’anno. Il tramonto ci sarà alle ore 16 e 44 minuti. Già dal giorno dopo il sole tramonterà qualche minuto dopo, a dispetto del freddo che aumenta, dell’inverno che inizia, della neve che ricopre gran parte dell’emisfero boreale.
I solstizi sono date dal potente valore suggestivo e corrispondono a celebrazioni importanti per moltissime culture e religioni, altrettanti sono i luoghi naturali o creati dall’uomo che offrono visioni che sfiorano il mistico, del sole che si allinea con creste di montagne o spigoli di monumenti.
Il solstizio d’inverno, e i giorni a ridosso, sono i momenti migliori per assistere al passaggio del sole tra le vette delle Apuane (in foto). Dal monte Forato, attraverso il quale l’astro irradia la sua luce, alla spaccatura tra il monte Procinto e il monte Nona in Garfagnana in cui sembra volersi incuneare, il solstizio d’inverno concentra ogni anno passeggiate astronomiche guidate o autonome tutte mosse dallo stesso prodigio: il sole che si ferma, per un attimo, nel cielo.
© Foto di Cristina Maioglio