Piante che crollano portandosi dietro sassi, antichi muri a secco e detriti: è la situazione in cui si sono ritrovate alcune località della montagna nel comune di Massa giovedì 7 ottobre, dopo una notte di vento. La situazione a Forno, in via degli Ilci, zona che porta in località Vergheto, è preoccupante e ancora una volta si è sfiorata la tragedia: un ragazzo era appena passato con l’auto quando una grossa pianta è franata sulla strada.
Il comitato Una montagna da salvare ha inoltrato una segnalazione al comune di Massa chiedendo dei sopralluoghi mirati circa la sicurezza delle e aree e dei versanti interessati dal grave dissesto idrogeologico.
Sempre a Forno, pochi giorni fa un masso è precipitato dalla zona “Fagiolini” sfiorando una casa nello stesso punto in cui nel 1982 una frana seppellì cinque persone.
Via Ilci è stata chiusa al traffico per il tempo necessario alla rimozione dello smottamento e delle piante crollate in nottata. Anche l’accesso al campo sportivo di Forno è inagibile per la caduta di grosse piante. Lungo via Bassa Tambura, in prossimità della segheria, si è reso necessario un intervento per liberare la carreggiata dalle piante cadute.
“La montagna ha bisogno di interventi urgenti – osserva Daniele Tarantino, del comitato Una montagna da salvare -. La manutenzione del territorio rappresenta un elemento fondamentale nella prevenzione. La montagna, abbandonata da anni, poi chiede il conto, mettendo a rischio intere popolazioni. Vanno adottate misure di contrasto al dissesto idrogeologico, con un occhio di riguardo per le vie di comunicazione. I residenti, in caso di temporali, sono molto preoccupati perché si sentono minacciati nella loro sicurezza, sia in casa propria che percorrendo le strade. Ascoltando le varie voci dei cittadini, come comitato chiediamo un sopralluogo in zona Fagiolini, da dove si è staccato il masso e tutta la zona adiacente che sovrasta la parte alta del paese, in via Scalette; un sopralluogo sul versante del primo tratto di via Campi, sopra le abitazioni, dove la rete paramassi ha perso totalmente la sua funzione di tutela, un intervento di pulizia e messa in sicurezza dei terreni che costeggiano le strade di montagna, dove le piante sono cresciute a dismisura e mettono a rischio la pubblica incolumità”.