Dopo un anno di sospensione è tornata Marmomac, la più importante fiera italiana del lapideo, che si tiene a Verona e che, da anni ha “scippato” il primato che fu, dell’ormai defunta, Fiera Internazionale Marmi e Macchine di Carrara. Il segno lasciato dalla pandemia, che ha causato il salto della scorsa edizione, è stato comunque, evidente come risulta dal report che ha fatto per Diari Toscani, l’architetto carrarese Paolo Camaiora, presente in fiera con lo stand della start-up Marmo Rosso, di cui è uno dei soci fondatori: “È stata un’edizione decisamente sottotono rispetto all’ultima pre-pandemia. C’erano tante parti vuote per la mancanza di molti espositori. I contatti per le aziende che hanno esposto sono stati, comunque, intensi, segno di una grande voglia di ripartire”.
Circa un’ottantina le aziende carraresi del marmo presenti in fiera, tra le quali tutti i grandi nomi come Franchi, Furrer, Campolonghi, Il Fiorino, Sagevan, tutte con stand molto accurati. La ripresa dell’attività fieristica del lapideo è stata comunque letta con grande positività sia dai partecipanti sia dagli organizzatori.
Il bilancio della 55^ edizione di Marmomac ha visto oltre 30 mila operatori provenienti da tutto il mondo. 765 aziende espositrici delle quali 329 straniere, arrivate da 39 paesi.
Per la fiera sono stati allestiti nove padiglioni su una superficie di 60 mila metri quadrati. Per il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese, l’edizione appena terminata di Marmomac ha riconfermato il primato del salone veronese nell’ambito del lapideo ed è riuscita a mantenere l’alto livello di internazionalità e di proficuità nell’attivazione dei contatti che aveva raggiunto prima dello stop per la pandemia.
Particolarmente positivo si è rivelato l’investimento per portare in fiera delegazioni straniere di top buyer attraverso un programma di incoming nel quale Veronafiere ha collobarato con ICE Agenzia e con Confindustria Marmomacchine. Già fissate le date dell’edizione 2022 di Marmomac, che si terrà dal 27 al 30 settembre 2022, con la novità di una collocazione interamente infrasettimanale.