Un incontro emozionante ha coinvolto il pubblico che si è disposto nel salotto di Teresa Pamphili nella Villa della Rinchiostra di Massa giovedì 23 settembre. L’apertura dell’attrice Alessandra Berti nella performance di ”Guerrina”, sopravvissuta all’eccidio nazifascista di Forno, non ha risparmiato lacrime nemmeno all’autrice del testo, Angela Maria Fruzzetti, che ha presentato i suoi libri sulla memoria intitolati Albertina e le altre, che raccoglie testimonianze di sopravvissute alle stragi di Forno, Vinca e Guadine nella lunga estate di sangue del 1944 e Impronte sulla neve dedicato ai viaggi della fame sulla via del Sale (Tambura). A presentare l’incontro Memorie di donne apuane – 1944-45 è stata Francesca Bianchi che ha dialogato con l’autrice.
Toccante l’esibizione del cantautore Marco Alberti autore della canzone Mario 24 agosto 1944: “L’ho scritta in una notte – ha detto – dopo aver letto il libro di Angela. L’autrice ha ricordato le madri afghane nel gesto di consegnare i propri figli oltre i reticolati tra le mani di sconosciuti: “Mario rappresenta questo, la salvezza tra mani sconosciute. Nel gennaio 1945 Carmela, la madre, passava il fronte, verso la libertà. Ferita, lasciò rotolare il fagotto nelle nevi, invocando il suo pianto nella speranza che qualcuno potesse sentirlo – ha commentato Angela Maria Fruzzetti -. Fu un americano a raccogliere quel fardello e portarlo a Forno, dove il neonato trovò una famiglia pronta ad accoglierlo”. E ancora la performance di Albertina, nello strazio di Vinca, di Maria (Margherita), la madre di Caglieglia che muore sulla Tambura cercando di proteggere il sacco di farina che portava in testa, emblema di tutte le donne disperse tra la neve delle Apuane nell’inverno 1944-45.
“La memoria è un dovere – ha concluso Fruzzetti –, ma è anche farsi carico del dolore di chi ha vissuto queste atrocità. Atrocità spesso rimosse, tornate a galla dopo anni. In più occasioni, ho raccolto storie di donne che mai avevano parlato in casa dei terribili fatti vissuti”.
Sul tavolo, la Coperta della Pace, le ciabatte con cui le donne passavano le Apuane di neve, il fagotto di stracci da cui spuntano fiori di vita.
L’incontro fa parte del programma della Biennale Internazionale dell’Etruria (B.I.E., manifestazione d’arte e cultura contemporanea internazionale “La Lunigiana e la sua anima etrusca” promossa da Quirino Martellini, con la collaborazione di Luciana Bertaccini.
La mostra alla Rinchiostra, patrocinata da regione Toscana e comune di Massa, si concluderà il 30 settembre.
© Foto di Sara Chiara Strenta.