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Diari Toscani

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L’ambulatorio medico deve restare a Forno: partita la raccolta firme

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Set 2, 2021

Sono due i dottori che si alternano nell’ambulatorio del paese di Forno, sulle colline massesi, ma entrambi sono ormai vicinissimi alla pensione che per i medici scatta automaticamente al compimento del settantesimo anno di età. Per entrambi il termine coincide con la fine del 2021 e per gli abitanti di Forno è iniziata la mobilitazione per evitare che l’ambulatorio medico venga chiuso.

La richiesta di attivarsi per mantenere il servizio, per la quale è stata attivata una raccolta firme, è rivolta al comune di Massa, alla regione Toscana e all’azienda Asl e proprio da Asl è arrivata una prima risposta: “Non possiamo obbligare nessuno a ricoprire quei posti – ha fatto sapere la dottoressa Monica Guglielmi, direttrice della zona distretto delle Alpi Apuane –. Stiamo cercando di lavorare per vedere di riuscire a trovare un medico disposto a venire a Forno, ma non è facile. Le normative non ci consentono di obbligare a coprire ambulatori periferici. La cosa positiva è che sarà aperto un ambulatorio a Canevara. Certo, meglio sarebbe se riuscissimo a farlo anche a Forno. Mancano medici e trovarne uno disposto ad andare a Forno è un’impresa, ma ce la stiamo mettendo tutta. Sono disponibile per un incontro con i cittadini. Non ci tiriamo indietro di fronte a questi problemi che riguardano il territorio”.

Tutta la montagna è priva di ambulatori medici, con gravi disagi per tutti, soprattutto per le persone anziane costrette a recarsi in città per una semplice visita o una ricetta. Anche Casette sta lottando da anni, avendo un ambulatorio pronto negli spazi della ex scuola. Per i residenti delle zone montane la riqualificazione dei paesi, della quale si è tanto parlato, non può prescindere da una garanzia sui servizi. Le firme saranno consegnate il 2 settembre al sindaco Persiani.

L’associazione inSIeme suggerisce agli enti interessati di prendere in considerazione il progetto della Bottega della Salute, un servizio innovativo, multifunzionale, gratuito, riconoscibile e facilmente accessibile a tutti, presente in particolare nei piccoli comuni delle zone montane o più periferiche per garantire ai cittadini il livello di accesso ai servizi.  
Potrebbe essere una soluzione non solo per Forno, ma anche per quei paesi che necessitano di questi importanti servizi – ha osservato Daniele Tarantino dell’associazione inSIeme –. La Bottega della Salute coinvolge i giovani del Servizio Civile Regionale adeguatamente formati e personale qualificato, che forniscono informazioni, orientamento e accompagnamento ai tanti servizi presenti sulla base dei bisogni delle popolazioni”.
La Bottega della Salute è un progetto regionale in collaborazione con Anci Toscana.