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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

La montagna di Virginia: il luogo del cuore della contessa di Castiglione

DiVinicia Tesconi

Ago 20, 2021

A lei si deve l’Unità d’Italia. Di questo era convinta, Virginia Oldoini, contessa di Castiglione, che non si faceva scrupolo di dire che, insieme al tricolore, finalmente conquistato, avrebbe dovuto sventolare anche la camicia da notte verde con la quale aveva sedotto Napoleone III, imperatore dei francesi, convincendolo ad appoggiare i Savoia nell’ultima definitiva guerra per l’indipendenza. E forse tutti i torti non li aveva.

Bella, intelligente, fiera, sicura del suo fascino e della sua sensualità, a Parigi con il preciso obiettivo di usare tutti i mezzi possibili per convincere Napoleone III ad aiutare i Savoia, ce l’aveva mandata Camillo Benso, conte di Cavour, l’artefice dell’unità d’Italia, che era suo cugino e che ben conosceva sia le doti di Virginia, sia le debolezze dell’imperatore e che machiavellicamente aveva stabilito che tutto fosse lecito per un nobile scopo come quello che si era prefisso.

Figlia del marchese Filippo Oldoini, era nata a Firenze nel 1837, ma la sua famiglia era spezzina e a La Spezia lei visse e rimase legata profondamente per sempre, pur avendo poi vissuto in varie parti d’Europa. La scelta di sposarsi a soli 17 anni con Francesco Verasis Asinari, conte di Castiglione è il primo segno della sua prorompente inquietudine e della sua ultramoderna mentalità. Si sposa solo per essere libera dal controllo del padre e per disporre di ampie finanze. Col marito chiarisce subito la sua scelta e lo avverte che non lo amerà mai e che lo tradirà con tutti quelli che vorrà. E non manca di parola. Ritenuta una bellezza del suo tempo, ossessionata dal suo aspetto fisico curato in maniera maniacale, anticipatrice di mode e di comportamenti, fu la prima a capire la potenza dell’immagine affidando la sua bellezza agli scatti di un fotografo, anticipando di decenni le foto di moda e di oltre un secolo il delirio dei selfie. Ebbe oltre una quarantina di amanti le cui prestazioni classificò in una agendina privata, anche qui anticipando costumi che arrivarono cento anni dopo di lei e non nascose mai la sua convinzione di essere, per molti versi superiore a tanti suoi simili. Il suo potere e tutto il suo mondo, tuttavia, cominciò a sgretolarsi con l’inesorabile perdita progressiva della sua bellezza, dramma che non seppe mai accettare e che la portò, alla fine a vivere reclusa, a Parigi, in una casa in cui aveva fatto coprire tutti gli specchi per non dover mai più vedere la sua immagine. Accanto al culto di sé stessa, una sola costante: l’amore per La Spezia. Nel primo periodo trascorso a Parigi, quando portò a termine la missione che le aveva assegnato Cavour, si fece fare un quadro in cui era raffigurato il Golfo di Pitelli, che si trova vicino a Lerici, che le era particolarmente caro, in quella che lei era solita chiamare “la mia montagna”, dove sorge Villa La Contessa, costruita nel 1600 dalla sua famiglia, affacciata sul Golfo dei poeti. La villa si trova nel borgo medievale di Toracca che in epoca feudale era riuscito a diventare completamente autosufficiente in quanto provvisto di un frantoio, di un mulino e di ampi terreni destinati all’agricoltura. La villa, del tipico colore rosso ligure, contava 14 mezzadrie e ha accanto la casa del custode, secondo una precisa volontà degli Oldoini, oltre a una cappella che venne consacrata nella seconda metà del ‘700 da un suo antenato. A Villa La Contessa, Virginia Oldoini tornò spesso e, secondo alcune testimonianze, conservò come una sacra reliquia, all’interno di una teca di vetro, la famosa camicia da notte di seta verde con la quale aveva sedotto Napoleone III. Un trofeo che esponeva per i suoi amici più intimi prima di recludersi dal mondo, incapace di accettare la vecchiaia. Verso la fine dell’’800 fece restaurare la villa adeguandola ai canoni architettonici del tempo: venne aggiunta la scalinata doppia sulla facciata e i decori che raffigurano i putti, ma la pianta e gli arredi rimasero sempre gli stessi.

Il percorso per Villa La Contessa è un trekking molto panoramico che si affaccia sul golfo di La Spezia. La partenza è nei pressi del centro commerciale Le Terrazze da dove bisogna seguire il segnavia CAI 226 che porta verso Sarbia per poi proseguire verso Isola dove si trova la villa. Da qui si sale verso il forte di Montalbano che con percorso ad anello riporta di nuovo a Sarbia e passando per Villa Arsà e attraverso una bella pineta che riconduce al punto di partenza.

© Foto e percorso di Cristina Maioglio